Nel capoluogo campano si sono incontrati la scorsa settimana i responsabili degli ambulatori di medicina solidale presenti sull’intero territorio nazionale, con l’obiettivo di condividere tutti i progetti esistenti in Italia. Presente al convegno anche l’arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe che ha detto: “Vogliamo creare una rete in cui ci si aiuti vicendevolmente. La cura della persona non può fare a meno di visite mediche specialistiche, di cure preventive e di assistenza ambulatoriale continua. I poveri sono le persone che ne hanno più bisogno. Dobbiamo diventare gli specialisti della tenerezza verso i sofferenti. E’ questo un servizio che nella Chiesa e nella società non deve assolutamente mancare e che deve essere portato avanti con impegno e responsabilità”.
Nel capoluogo campano lo sportello di Medicina solidale è stato fondato nel 2011 da un medico del Policlinico di Napoli e dallo stesso Sepe. In cinque anni le persone aiutate sono state quasi 6.000, mentre 15.000 sono state le prestazioni erogate e molti i protocolli d’intesa siglati con il Policlinico Federico II, gli Ospedali Pascale e Santobono. Nella capitale vengono invece assistite 16.000 persone in stato di disagio economico. L’età media delle persone sostenute è 25 anni, il 20% delle persone che si sono rivolte agli ambulatori di strada sono bambini (3.200). Per queste attività è stato significativo dell’Elemosineria apostolica della Santa Sede e della Direzione di Sanità e Igiene del governatorato della Città del Vaticano, che ha messo a disposizione camper-ambulanza per gli interventi.