Il 7 febbraio il Consiglio dei ministri, su proposta del titolare dei Beni e delle attività culturali, Alberto Bonisoli, vista l’intesa sancita in sede di Conferenza unificata, ha deliberato il conferimento alla città di Parma del titolo di Capitale italiana della cultura per l’anno 2020, ai sensi dell’articolo 7, comma 3-quater del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83. Un riconoscimento ufficiale atteso poiché, un anno fa, proprio la città ducale è stata scelta tra dieci diverse candidate per l’attribuzione del titolo. Oltre a Parma le realtà concorrenti erano: Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso.
Il Sindaco Federico Pizzarotti subito dopo l’annuncio aveva esclamato con orgoglio: “Parma, la nostra bellissima Parma, Capitale italiana della cultura 2020, ce l’abbiamo fatta!. Un lavoro corale – tiene a precisare Pizzarotti – intenso, difficile, appassionato e incessante. Un grande lavoro che ha compiuto insieme tutta la città. Nessuno escluso, e quando Parma resta unita non la batte nessuno. Una città che ha marciato compatta donando tutte le sue energie e le sue forze per ottenere questo importante riconoscimento, giorno e notte impegnata su questa sfida. Se mi guardo indietro – aggiunge – mi viene da pensare questo: che cammino incredibile ha fatto la nostra città. Che cammino incredibile ed entusiasmante. Ringrazio tutti di cuore, davvero: l’Assessorato alla cultura, le forze imprenditoriali e produttive, l’Università, il Comitato scientifico di #Parma2020, le associazioni, i parmigiani stessi, la mia Giunta e tutti i dipendenti comunali che insieme a noi hanno lavorato al grande progetto […]”.
Il Comune di Parma ha quindi avviato tre attività principali: l’elaborazione di una nuova visone di città, una sorta di roadmap con la messa a punto di un piano di iniziative e investimenti; la creazione di una organizzazione locale (Smart City Governance) capace di svolgere un ruolo di raccordo e promozione all’interno del territorio e con gli stakeholder locali; lo sviluppo di competenze e idee progettuali attraverso lo scambio con altre città europee e internazionali. Da alcuni mesi poi, il Comune di Parma ha emanato un avviso pubblico per selezionare i progetti culturali da promuovere attraverso il Programma del 2020. L’obiettivo dell’avviso è stimolare il territorio a esprimere progettualità coerenti con principi, finalità e temi del dossier di candidatura, promuovendo contestualmente la pianificazione culturale integrata.
Le proposte possono essere presentate dagli enti del terzo settore, dagli enti no profit pubblici e privati e dai soggetti privati che, per notorietà e struttura sociale, possano dare garanzia di correttezza e validità dell’iniziativa realizzata. Non saranno considerate ammissibili le proposte presentate da persone fisiche, nè quelle proposte come capofila dai soggetti che hanno già iniziative in essere nel dossier. Saranno prese in considerazione anche proposte progettuali che prevedano iniziative in ambito nazionale e internazionale, al di fuori del territorio parmense o dell’Emilia, purché il legame con Parma e il suo territorio sia ben chiaro ed esplicitato.
La selezione non produrrà una graduatoria, bensì un elenco di progetti valutati idonei o non idonei, in base ai criteri e alle modalità definiti nell’avviso stesso, disponibile online. Per le iniziative non è prevista l’erogazione di contributi da parte del Comune di Parma. Ogni agevolazione avrà natura di vantaggio economico indiretto, non prevedendo il bando erogazioni in denaro. Le iniziative idonee e autofinanziate potranno accedere agli strumenti del Programma, mentre quelle ritenute idonee, ma mancanti del requisito dell’autofinanziamento saranno inserite in un elenco e pubblicizzate, per massimizzare le probabilità di individuare un eventuale interesse da parte di soggetti terzi sponsor, orientati a sostenere Parma 2020. Il bando sarà aperto fino al 31 marzo 2019 e gli esiti relativi ai progetti presentati entro questa data saranno resi pubblici il mese successivo.