Domani riparte la trattativa sulla dirigenza di Stato. L’Aran, l’agenzia che si occupa dei contratti per la pubblica amministrazione ha infatti, convocato i sindacati per continuare la discussione sul rinnovo del contratto, che recepirà anche la stretta anti-furbetti del cartellino. Intanto l’Aran chiarisce il funzionamento dei permessi per gli statali, previsti con il nuovo contratto.
Era ormai da un mese che la situazione era in standby. D’altra parte nel frattempo c’è stato il passaggio di consegne da un esecutivo all’altro. E ora c’è un nuovo ministro della P.a, Giulia Bongiorno. Il tentativo è dare un’accelerata al negoziato, visto che il rinnovo vale per il triennio 2016-2018. Ma per ora la discussione è ancora sulle regole. La parte economica come di tradizione chiuderà il cerchio. In ballo ci sarebbero aumenti medi mensili di circa 250 euro per 6.700 teste. Rialzi che probabilmente si tradurranno in maxi-arretrati, visto che si sono accumulati già più di due anni e mezzo di ritardo.
Gli statali possono ricorrere a permessi retribuiti per particolari motivi personali o familiari, in tutto 18 ore l’anno. E’ fatto divieto di beneficiarne “per frazioni di ora” ma il divieto, viene precisato, vale solo per la prima ora, dopo di che il permesso va anche a minuti. “Il dipendente non potrà fruirne per 20 o anche per 50 minuti (dovendo in questo caso comunque contabilizzare un’intera ora)”, mentre si ritiene possibile “l’utilizzo per periodi composti da un’ora o da un numero intero di ore, seguiti da frazioni di ora (ad esempio, un’ora e quindici minuti, un’ora e trenta, due ore e venti ecc.)”.