I Comuni di Volterra, Marzabotto, Piombino, Formello, Tarquinia e Arezzo e le due città capofila Perugia e Orvieto hanno preso la decisione di firmare un protocollo e di impegnare le risorse necessarie per portare a termine il percorso verso la candidatura Unesco. La decisione è stata presa durante un convegno che si è svolto nel Palazzo dei Priori di Volterra (Pisa).
Il progetto, che si chiama “Spur – Città etrusche”, è nato nel gennaio 2017, e coinvolge la città di Volterra, le due città capofila, Perugia e Orvieto, e si estende anche ad altri luoghi che ancora oggi sono simbolo e testimonianza della presenza di questa importante civiltà, ovvero Marzabotto, Piombino, Formello, Tarquinia e Arezzo.
Obiettivo della candidatura sinergica è la creazione di una strategia condivisa, di una messa a sistema in cui ogni città possa far confluire il proprio patrimonio culturale specifico, che per Volterra è l’Acropoli, per Perugia sono le mura, per Orvieto è il Santuario Federale. Marzabotto si distingue invece per la sua pianificazione urbana, Piombino per la produzione di metallo, Formello per il Sacro, Tarquinia per il porto e Arezzo per il tempio teatro, tra l’altro l’unico rimasto.
“Puntando sugli Etruschi – spiega il sindaco di Volterra, Marco Buselli – puntiamo sulle nostre radici e sul dna della nostra città e del territorio. La candidatura a rete recupera una dimensione ancora più importante, sicuramente di livello interregionale”. Le candidature Unesco seguono un iter burocratico lungo e complesso, fino alla cosiddetta lista dei ‘Tentatives’. Le candidature, che per l’Italia ad oggi sono 41, tra le quali anche le stesse Volterra e Orvieto, singolarmente, puntano all’ambito traguardo.
Per evidenti ragioni geopolitiche, ogni anno vengono estratti 1-2 nomi per Paese.