L’Osteria Francescana dello chef Massimo Bottura ha conquistato il primo posto della World Fifty best restaurant’s 2016, ovvero la prestigiosa classifica sui migliori ristoranti al mondo realizzata attraverso i voti di oltre mille esperti di gastronomia a livello internazionale. Non era mai successo che nei 50Best ci fosse l’Italia al primo posto.
Massimo Bottura, 53 anni, patron dell’Osteria Francescana a Modena, festeggia così il titolo appena conquistato a New York di “miglior ristorante del mondo” secondo The World’s 50 Best Restaurants, la classifica della rivista inglese “Restaurant” annunciata in un evento considerato l’Oscar dei cuochi. La top 10 non vede altri ristoranti italiani a parte quello di Massimo Bottura (tre, invece, gli spagnoli al vertice), ma l’Italia è rappresentata in classifica anche da Enrico Crippa del piazza Duomo ad Alba (17°) e Massimiliano ‘Max’ Alajmo con Le Calandre di Rubano (39°); nella top 50 anche Davide Scabin con il ristorante Combal Zero di Rivoli, mentre tra i 100 migliori ristoranti al mondo si segnala anche il ristorante Reale di Castel di Sangro (L’Aquila), gestito dallo chef Niko Romito, che entra per la prima volta in classifica all’84esimo posto.
Al Cipriani Wall Street Bottura e’ salito sul palco commosso. “Mi vien quasi da piangere”, ha detto, e ha chiamato la moglie Lara, statunitense ed esperta di pittura contemporanea, a raggiungerlo per brindare. Tra i segreti del successo per lo chef modenese: “riuscire significa usare l’ingrediente della cultura perché la cultura è conoscenza, e la conoscenza apre le coscienze e crea responsabilità”. Il riconoscimento frutto del giudizio di circa mille critici di ogni angolo del mondo si somma alla Tre Stelle Michelin da tempo conquistate dal ristorante modenese, ai vertici delle principali guide italiane, dal Gambero Rosso a quella dell’Espresso. L’Osteria Francescana è stata aperta, in Via Stella a Modena, 21 anni fa da Bottura, che è l’anima e la mente di questo presidio di cucina emiliana nelle sue espressioni più tradizionali e innovative al contempo. Oggi conquista la corona mondiale, dopo due anni comunque sul podio nella classifica internazionale, “per il suo stile italiano inconfondibile. In un paese in cui la cultura del cibo è profondamente conservatrice, Bottura ha avviato – si legge nelle motivazioni al titolo – un percorso audace e talvolta controverso raccogliendo poi consensi in tutto il mondo e conquistando anche la critica italiana”.
Gli esperti internazionali del The World’s 50 Best hanno apprezzato anche ‘Food For Soul’, onlus che vede Bottura promotore – al Refettorio Ambrosiano della Caritas durante Expo e poi alla mensa dell’Antoniano di Bologna – di un progetto che mira a combattere la fame e lo spreco di cibo. Nella cucina di Bottura vengono citate come “salienti” “Cinque secoli di Parmigiano Reggiano” e “Autumn in New York”. L’estetica e la capacità narrativa di un territorio e delle sensazioni li evocate uniscono questi piatti iconici del menu.
“La cosa più importante per un ristorante è avere un’anima. E Osteria Francescana ce l’ha” commenta Juan Roca, uno dei fratelli-chef di Girona spodestati oggi proprio da Bottura dal titolo di miglior ristorante del mondo. Secondo lo chef stellato altoatesino Norbert Niederkofler: “Bottura, sua moglie e la sua squadra hanno solo cominciato a dimostrare ciò che sanno fare, il meglio arriverà nel tempo”.