Il Report Ambiente Urbano dell’Istat ha pubblicato i dati relativi all’offerta in gestione degli orti urbani nel 2015. Nei capoluoghi censiti si registra un aumento del 27,3% della superficie in quattro anni, per un totale di oltre 1,6 milioni di mq.
Questa pratica contribuisce a contenere il consumo di suolo e a preservare dal degrado le aree verdi presenti tra le superfici edificate, ma anche a perseguire alcune finalità sociali, formative, terapeutiche, di socializzazione e integrazione intergenerazionale e interculturale.
Gli orti sono disponibili in quasi tutte le città del nord, in più di due città su tre al centro, mentre al sud sono più rari, meno di una città su cinque.
Sempre in tema di aree verdi, sono 42 le amministrazioni che hanno piantato un albero per ogni nuovo nato, applicando così la legge 10/2013 che stabilisce l’obbligo per i comuni con più di 15mila abitanti. Nel 2014 erano state 31. Anche le assegnazioni della manutenzione di aree verdi, a titolo gratuito o in forma di “baratto amministrativo”, ad associazioni o cittadini, sono in aumento. Ad attuarlo sono state 30 amministrazioni.
Il Regolamento del verde è stato approvato in 52 città e sono 89 le amministrazioni che hanno effettuato il Censimento del verde, 26 lo hanno aggiornato nell’ultimo anno e tre lo hanno effettuato per la prima volta nel 2015. Una quota rilevante delle aree verdi dei capoluoghi è soggetta a vincoli e tutele specifiche, quasi un quarto del verde urbano, infatti, è tutelato come “verde storico” dal Codice dei beni culturali e del paesaggio e oltre il 16% dei territori comunali ricade in aree naturali protette.
Sul territorio di 47 capoluoghi, inoltre, sono state individuate reti ecologiche per la preservazione della biodiversità.