In un documento presentato alcuni giorni fa a Bruxelles, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (’Unhcr) ha lanciato un appello per una riforma del sistema europeo di asilo. L’Unhcr si è rivolta all’Unione europea affinché possa offrire un maggiore sostegno strategico ai Paesi d’origine, di asilo e di transito dei rifugiati, attuando un sistema d’insieme più mirato ed efficiente. E’ stato chiesto, inoltre, che gli Stati membri dell’Unione europea investano maggiormente sull’integrazione dei rifugiati, comprese le politiche abitative, l’occupazione e la formazione linguistica. “L’anno scorso, l’Europa non è riuscita a dare una risposta comune e strutturata alle sfide poste dall’arrivo di oltre un milione di rifugiati e migranti”, ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grandi. “Ciò ha provocato caos alle frontiere e un crollo nella fiducia dell’opinione pubblica rispetto alle capacità dei governi di gestire la situazione; favorendo il gioco di coloro che volevano fare dei rifugiati i capri espiatori. E’ importante che gli Stati membri dell’Ue mostrino, attraverso un’azione comune, che l’Europa sia in grado di impegnarsi riguardo ai movimenti dei rifugiati in modo efficace e in accordo ai suoi principi. L’Ue dovrebbe altresì contribuire a stabilizzare questi flussi sul lungo periodo attraverso un impegno esterno più strategico – e allo stesso tempo, continuando ad accogliere i rifugiati.” Tra le principali proposte individuate: misure per affrontare le ragioni che costringono i rifugiati alla fuga e ai movimenti secondari, vie sicure per i rifugiati che vogliono raggiungere l’Europa, programmi per un sistema di asilo semplificato che possa identificare, registrare ed esaminare gli arrivi in modo rapido ed efficiente. Un’accoglienza adeguata, ma anche la condivisione delle responsabilità sui richiedenti asilo tra i vari Stati membri dell’Unione europea e che tali Paesi siano messi in condizione di rispettare i loro compiti. Le proposte includono un sistema europeo comune di registrazione, procedure d’asilo più rapide e semplici, priorità ai ricongiungimenti familiari, un approccio comune nei confronti dei minori non accompagnati e separati, un meccanismo di redistribuzione dagli Stati membri con alti numeri di arrivi ed un efficiente sistema di ritorni per le persone a cui non è stato riconosciuto il bisogno di protezione internazionale.