Legambiente, che con il secondo Rapporto del suo Osservatorio sulle isole minori mette in evidenza i quattro temi che rappresentano le sfide ambientali più urgenti per l’intero pianeta, evidenzia che nelle nostre isole minori i consumi elettrici soddisfatti con fonti pulite non superano il 4% del totale.
Le isole di Capraia, Capri, Levanzo, Favignana, Marettimo, l’Isola del Giglio, le Tremiti, Lampedusa, Linosa, Pantelleria, Salina, Lipari, Stromboli, Panarea, Vulcano, Alicudi, Filicudi, Ponza, Ventotene e Ustica, pur avendo potenzialità di produzione da rinnovabili particolarmente elevate, non sfruttano questa alternativa e i consumi soddisfatti con fonti pulite è inferiore all’1%, mentre nel resto d’Italia si è oltre il 32%. L’eolico è presente solo a Pantelleria con due micro generatori.
Per quanto concerne i rifiuti, la raccolta differenziata si attesta in media al 29% e potrebbe essere raddoppiata, anche con sistemi di raccolta e riciclo in loco per alcune filiere. Solo Pantelleria, Ventotene e Capri – osserva Legambiente – superavano nel 2016 la media nazionale del 52,5%. Sul fronte delle risorse idriche, “occorre ridurre i consumi, recuperando gli sprechi e le perdite di rete che sono in media del 40%”, sottolinea l’organizzazione. Tre quarti delle nostre isole minori, inoltre, non hanno alcun sistema di trattamento delle acque reflue.
“Esistono tutte le condizioni – spiega Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente – per valorizzare da un punto di vista ambientale, economico e turistico queste isole, dove convivono grandi potenzialità e problemi rilevanti; per esempio, un patrimonio ambientale straordinario vincolato e, nei mesi estivi, un grande afflusso turistico con picchi dei consumi e degli impatti, quando le presenze triplicano o quadruplicano rispetto al numero dei residenti. C’è bisogno di coinvolgere le comunità e di integrare gli impianti nel paesaggio tutelando gli ecosistemi e rafforzando produzioni agricole di qualità. Per questo sono necessari un cambio e un’accelerazione delle politiche”.
Per affrontare queste criticità e affrettare il passo del cambiamento, Legambiente propone di creare presso il ministero dell’Ambiente una cabina di regia per accompagnare ogni isola nella realizzazione degli obiettivi che riguardano l’energia, i rifiuti, l’acqua e la mobilità sostenibile.