Il progressivo coinvolgimento delle comunità locali nella proprietà, nel processo decisionale e nell’organizzazione degli impianti di produzione di energia fa intravedere la nascita di un nuovo sistema socio-energetico basato sulla generazione distribuita da rinnovabili.
L’energia è dunque un ambito che pone sempre più spesso questioni di carattere sociale. A livello europeo, l’evoluzione normativa in materia di energia è sempre più volta alla promozione di nuove modalità di sviluppo, efficienza e impiego delle rinnovabili. Per questo particolare attenzione è dedicata ad incrementare iniziative di produzione e consumo a livello locale.
In questo contesto si è tenuto il 12 aprile a Tirano, in provincia di Sondrio, il primo incontro per la costituzione della prima comunità dell’energia rinnovabile – REC alpina. Un incontro all’insegna dell’operatività che ha riunito allo stesso tavolo il mondo della ricerca (RSE), le istituzioni (Comune di Tirano), i produttori (TCVVV spa, Energia Legno srl) e distributori di energia elettrica Reti Valtellina Valchiavenna srl e termica da fonte rinnovabile presenti sul territorio, nonché le associazioni di categoria (FIPER).
Ha aperto i lavori il sindaco Franco Spada che ha illustrato le ragioni candidatura del Comune di Tirano a divenire “progetto pilota” della REC, proposta accolta da Regione Lombardia.
Secondo Spada: “l’idea è di far evolvere il modello Tirano, comune già 100% rinnovabile, all’autonomia energetica, creando una maggiore attrattività per le imprese a investire sul territorio e a creare nuovi posti di lavoro per i giovani nelle cosiddette aree marginali”.
Ricerca Sistemi Energetici-RSE, incaricata dal Ministero dello Sviluppo Economico per lo studio di fattibilità delle comunità dell’energia previste dalla Direttiva RED2 sulla promozione delle fonti rinnovabili, ha spiegato che l’obiettivo del progetto è di rendere il sistema energetico locale, quindi elettrico e termico, più efficiente e resiliente. Un ruolo di primo piano all’interno delle REC sarà svolto dalla figura del “Prosumer” ovvero un produttore-consumatore di energia.
Questo nuovo modello di produzione e distribuzione di energia rinnovabile fortemente voluto dall’Unione europea in prospettiva potrà apportare oltre agli eventi benefici ambientali in termini di riduzione di CO2 anche vantaggi economici ai membri della comunità medesima.
Conclude Righini, presidente FIPER: “il modello di Tirano crediamo possa essere un caso studio interessante da poter replicare su altri territori alpini; l’obiettivo è sicuramente energetico ma soprattutto di valorizzare le risorse rinnovabili, prima tra tutte la biomassa legnosa, e il capitale umano presenti sui territori alpini”.