Lo sviluppo della mobilità sostenibile ha ricevuto un notevole impulso anche grazie al bonus per l’acquisto di biciclette, monopattini e bici elettriche che tanto ha fatto discutere nel 2020. Criticato da più parti, si è rivelato invece un successo a tal punto che l’allora Ministero dell’Ambiente rifinanziò il fondo con 100 milioni previsti nella legge di bilancio 2021. Fatto sta che il settore della bicicletta ha conosciuto un vero e proprio boom: oltre 2 milioni di pezzi venduti, con un incremento del 17%, che avrebbe potuto essere anche maggiore se non ci fossero stati problemi di approvvigionamento di componenti lungo la filiera, che oggi conta 2.900 aziende per un valore di circa 9 miliardi di euro.
L’Italian Bike Festival, tenutosi a Rimini nel secondo fine settimana di settembre, con oltre 30 mila presenze, ha confermato vivacità e criticità del settore, ovvero colli di bottiglia di una produzione incentrata su componenti che arrivano in massima parte dall’Asia e che devono fare i conti con la carenza di materie prime. Tutto questo mentre siamo diventati un popolo di ciclisti con 10,7 milioni di appassionati cui va attribuito il 50% delle vendite, e di cui 4 milioni sono sportivi amatoriali.
Nel frattempo di fronte alle difficoltà delle forniture, con tempi medi di attesa superiori ai 300 giorni per i grandi marchi, diverse Pmi italiane a carattere più artigianale, soprattutto quelle già attive nell’automotive, si stanno muovendo per fornire mozzi e componenti vari a prezzi concorrenziali. Nonostante i successi, tuttavia, siamo ancora lontani dai numeri del boom degli anni ’90 dovuto alle mountain bike, con cui si superò la soglia dei 5 milioni di pezzi venduti, ma ora l’avvento dell’e-bike che cambia i parametri del settore con la possibilità di creare maggior valore grazie a un motore di derivazione automobilistica. Lo conferma Manuel Marsiglio, direttore generale di Conebi, l’associazione europea dei produttori di biciclette: “Ogni mille bici prodotte creano 3-5 posti di lavoro, tra diretti e indiretti, che salgono a 6-9 nel caso delle e-bike ”. Le stime da qui al 2025, pertanto, parlano di un raddoppio della produzione europea per le e-bike (da 4,5 a 9-10 milioni) e di una contrazione per le bici tradizionali (da 17,5 a 14-15 milioni). Solo con l’e-bike ci si aspettano 30-35 mila nuovi posti di lavoro.