“Dialogo sulla misurazione della corruzione”. Questo il titolo dell’iniziativa promossa da Anac ed Eurispes per favorire un confronto a più voci sul tema. I lavori saranno introdotti dal Presidente Eurispes, Gian Maria Fara. A seguire la tavola rotonda alla quale prenderanno parte: Nikolas Giannakopoulos, Presidente del Comitato Scientifico Global Risk Profile – Grp Italia; Mario Carlo Ferrario, Vice Presidente Transparency International – Italia; Giovanni Tartaglia Polcini, Magistrato, Consigliere giuridico MAECI e componente del Comitato Scientifico dell’Eurispes; Maria Giuseppina Muratore, Primo ricercatore Istat. Modera l’incontro: Paolo Mazzanti, Direttore editoriale dell’agenzia di stampa Askanews. Le considerazioni conclusive sono affidate al Presidente Anac, Giuseppe Busia. L’iniziativa s’inserisce nel progetto gestito da Anac “Misurazione del rischio di corruzione a livello territoriale e promozione della trasparenza”, finanziato dal Programma Operativo Nazionale “Governance e Capacità istituzionale 2014-2020”.
Tale Progetto ha l’obiettivo di costruire e rendere disponibile alla collettività un insieme d’indicatori scientifici in grado di stabilire quanto sia alto il rischio corruzione, ovvero che si possano verificare fatti di corruzione. La corruzione, infatti, è un fenomeno sfuggente e in larga parte nascosto, pertanto è difficile prevedere dove possa manifestarsi. Possiamo paragonare la corruzione a un iceberg, del quale si vede solo la punta pur essendo la parte sommersa di dimensioni molto maggiori di quello che appare. In Italia, come in altri Paesi, persiste un’assenza di dati scientifici sul fenomeno corruttivo e una carenza di informazioni territoriali rilevate in modo sistematico che possano fungere da “ingredienti” per la costruzione di un sistema di misurazione validato scientificamente. Nonostante queste caratteristiche, la corruzione non è esente da una certa incidenza statistica. Quando c’è del malaffare ci sono alcune circostanze che ricorrono di frequente. Utilizzando le informazioni contenute in varie banche dati, l’Autorità punta pertanto a individuare una serie di “indicatori di rischio corruzione”, peraltro in coerenza con quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per il miglioramento dell’efficacia della lotta contro la corruzione. Delle “red flag”, in altre parole, che si accendono quando si riscontrano una serie di anomalie (un po’ come le spie del cruscotto di un’auto o i software di rilevazione di un antivirus). Il modello potrà inoltre essere un punto di riferimento internazionale, dal momento che nessun Paese è ancora riuscito nella non facile “impresa” di fornire in maniera strutturata e al più ampio pubblico possibile indicatori di rischio corruzione.
Alla data di gennaio 2022 sono stati identificati ben 71 indicatori per la misurazione e il contrasto della corruzione, suddivisi in 3 aree tematiche distinte: 1. Indicatori di contesto (49 indicatori articolati in 4 ambiti (Criminalità, Istruzione, Economia e territorio, Capitale Sociale); 2. Indicatori sugli Appalti (17 indicatori) incentrati sulla banca dati nazionale dei contratti pubblici di ANAC; 3. Indicatori “comunali” relativi ai Comuni sopra 15.000 abitanti (5 indicatori). È in fase di sviluppo un’area web sul sito Anac dedicata al progetto per la misurazione della corruzione, dove saranno disponibili e consultabili in maniera interattiva gli indicatori e ulteriori dati e informazioni rilevanti per il monitoraggio e la prevenzione dei fenomeni di corruzione.
Fonte: Anac