Si è tenuta nella sede del Ministero dello Sviluppo economico la seconda riunione del tavolo sull’idrogeno cui hanno partecipato le imprese e gli enti di ricerca che hanno presentato 31 proposte progettuali multi aziendali o trasversali, così come richiesto nel corso della prima riunione del 20 giugno scorso. Questo nuovo incontro è stato convocato per favorire il coinvolgimento di tutti i soggetti presenti nell’attuazione delle iniziative avviate a livello internazionale nel settore dell’idrogeno.
A tal riguardo, il Mise è attivamente impegnato sia a conoscere lo stato di avanzamento dei progetti presentati sia a favorire lo sviluppo di progetti legati all’idrogeno che possano avere effetti positivi in ambito energetico, tecnologico, occupazionale e sociali.
L’analisi dei 31 progetti presentati dai partecipanti – ha detto il sottosegretario Crippa – ha fornito un quadro aggiornato della situazione relativa allo sviluppo delle tecnologie dell’idrogeno nei vari segmenti della filiera industriale. Mi fa piacere constatare che gli ambiti dei progetti iniziali presentati dalle aziende, riguardano tematiche che sono strettamente correlate con gli obiettivi del Pniec sulla decarbonizzazione dei trasporti, dei processi industriali e dell’accumulo di energia (power to gas)”
“Produrre e stoccare idrogeno da rinnovabili è una grande opportunità industriale, dobbiamo liberare tutta la nostra capacità tecnologica così da poter fronteggiare e rispondere alla sfida della decarbonizzazione al 2050 – ha sottolineato a sua volta il sottosegretario Cioffi -. L’obiettivo del tavolo di lavoro e dei relativi sottogruppi tematici è quello di supportare il decisore politico nella individuazione dei settori industriali più promettenti per far sì che l’industria italiana sia in grado di rispondere alla domanda generata dal governo, così da non ripetere gli errori del passato”.
Come previsto dal programma condiviso, i gruppi di lavoro coordinati dal Mise, dovranno concludere il loro mandato indicativamente entro la fine di ottobre 2019, attraverso la presentazione di una relazione che individui: obiettivi delle azioni, eventuali fattori critici-requisiti di successo, tempi di realizzazione e modelli economico-finanziari. L’insieme delle relazioni e le scelte di intervento del Ministero dello Sviluppo economico costituiranno il piano di riferimento delle azioni in itinere.