È questo il cuore di Green between tessiture urbane, vincitore per il sito di Crescenzago della II edizione di Reinventing cities, il bando internazionale indetto dal Comune di Milano insieme a C40 che prevede l’alienazione o la costituzione del diritto di superficie di siti da destinare a progetti di rigenerazione urbana in chiave sostenibile. Il progetto è stato presentato da un team multidisciplinare cui fa da capofila Redo SGR società benefit.
“Abbiamo inserito quest’area nel bando Reinventing cities perché volevamo individuare un progetto di qualità, in grado di rispondere in maniera innovativa alle sfide ambientali e sociali del quartiere dichiara l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran. Penso che la proposta vincitrice abbia colto lo spirito del bando che chiedeva di soddisfare 10 obiettivi di sostenibilità, andando a operare una ricucitura territoriale tra il parco Lambro e via Palmanova. Green Between è anche uno dei tasselli della Milano 2030, che amplia i confini della città offrendo nuove soluzioni abitative sostenibili e a prezzi accessibili e un esempio della città a 15 minuti con verde, spazi pubblici e servizi a disposizione dei residenti”.
Come previsto dal bando, il progetto Green between trasformerà un’anonima e sottoutilizzata area di parcheggio in un quartiere ecologico di social housing. Saranno cica 360 le unità abitative, di cui 2/3 in locazione a canone convenzionato destinate a giovani e famiglie, con un piano terra attivo caratterizzato da aree destinate alla vita pubblica e commerciali al servizio della comunità, in un’ottica di città a 15 minuti. Lo spazio a destinazione pubblica del nuovo insediamento si svilupperà a partire dalla centralità di una grande piazza prospiciente la fermata della metropolitana di Crescenzago e di un boulevard verde ciclopedonale che dalla stazione condurrà al Parco Lambro.
Il nuovo quartiere ambisce a diventare il centro di una rete di mobilità dolce, un vero e proprio Bike Hub per gli abitanti e gli utilizzatori della rete AbbracciaMi, prevedendo servizi come noleggio bici e una ciclofficina, oltre a colonnine di ricarica per le auto elettriche. Almeno il 35% della superficie sarà a verde con la piantumazione di centinaia di alberi a raccordo con il parco Lambro triplicando la superficie a verde attuale, 800 mq saranno dedicati ad orti e frutteti e il 66% della pavimentazione complessiva sarà permeabile.
La sostenibilità è al centro di ogni scelta progettuale anche per quanto riguarda l’edificato: i consumi energetici del nuovo complesso residenziale saranno minimizzati grazie all’utilizzo di risorse rinnovabili di produzione locale (pompe di calore alimentate da energia rinnovabile anche attraverso l’utilizzo di pannelli fotovoltaici), mentre le emissioni di gas climalteranti verranno neutralizzate grazie all’adozione di soluzioni e impegni di mitigazione e compensazione. L’intervento punta a raggiungere la carbon neutrality e prevede la realizzazione di edifici che miglioreranno gli standard previsti per gli NZEB (Nearly zero energy building).
Come richiedeva il bando, è stata data grande attenzione alla dimensione comunitaria del quartiere: attraverso l’app Redo i residenti potranno accedere alle informazioni sui servizi offerti, regolamentare l’utilizzo di attrezzature condivise e spazi comuni e monitorare digitalmente l’impatto delle emissioni in atmosfera delle proprie attività quotidiane. L’aspetto sociale del progetto guarda soprattutto alle giovani generazioni presenti e future, nelle fasi iniziali di pianificazione degli spazi e dei servizi da realizzare, il team si è avvalso del contributo della folta comunità di studenti di Crescenzago, che sono stati coinvolti insieme ad altri attori locali. Da qui è nata l’idea di creare, parallelamente agli spazi per lo sport nella piazza del nuovo distretto, un hub dedicato ai ragazzi in grado di formare competenze e agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro.
La valorizzazione in corso di Crescenzago passa anche dagli interventi promossi nell’ambito di Re Lambro, il progetto del Comune insieme a ERSAF, Parco Media valle del Lambro, Politecnico e Legambiente, che con il contributo di Fondazione Cariplo negli anni ha consentito la realizzazione di interventi di ricucitura della rete ecologica urbana per la riqualificazione del fiume milanese. Sempre al Parco Lambro, è stato da poco recuperato il Bosco dello svizzero, una vasta area da lungo tempo abbandonata e oggi restituita alla fruizione pubblica. Un percorso di legalità e riordino è in corso anche relativamente alle aree di proprietà privata di via Rizzoli, che una volta sistemate potranno essere rigenerate a verde e rientrare negli interventi di rimboschimento realizzati nelle aree attigue nell’ambito di “Re Lambro”.