E’ stato pubblicato il Report sull’andamento delle entrate tributarie e contributive nel periodo gennaio-novembre 2018 redatto congiuntamente dal Dipartimento delle Finanze e dal Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato. Le entrate tributarie e contributive nel periodo gennaio-novembre 2018 hanno complessivamente evidenziato un aumento del 2,0% (+12.406 milioni di euro) rispetto all’analogo periodo dell’anno 2017. Un dato che tiene in considerazione l’aumento dell’1,2% (+4.919 milioni di euro) delle entrate tributarie e della crescita delle entrate contributive del 3,7% (+7.487 milioni di euro).
L’importo delle entrate tributarie include anche le poste correttive (compensazioni delle imposte dirette, indirette e territoriali, vincite lotto) e le entrate degli enti territoriali, quindi integra il dato già diffuso con la nota del 9 gennaio scorso. E’ altresì disponibile online il Rapporto delle entrate tributarie internazionali del mese di novembre 2018, che fornisce l’analisi dell’andamento tendenziale del gettito tributario per i principali Paesi europei, sulla base delle informazioni diffuse con i “bollettini mensili” di Francia, Germania, Irlanda, Portogallo, Regno Unito e Spagna. L’approfondimento tematico è dedicato all’analisi della convergenza del livello e della composizione delle entrate fiscali nei paesi europei, nel periodo dal 2004 al 2016, sulla base delle statistiche pubblicate da Eurostat e aggiornate ai dati del 2016.
L’evoluzione della composizione delle entrate fiscali nei paesi europei, misurata da un indicatore di tax convergence (D-index), mostra che in media si è registrata una divergenza del tax mix nei singoli Paesi. L’indicatore è aumentato infatti di 0,7 punti (dal 31,6 del 2004 al 32,2 del 2016). Se si analizza l’evoluzione dell’indicatore nel periodo 2004-2016 nei singoli Paesi, emerge invece una tendenza alla diminuzione che segnala una convergenza della composizione delle entrate fiscali nei singoli paesi verso quella media europea. Seguono questa tendenza l’Irlanda (-6,9), la Spagna (-9,6), il Regno Unito (-1,2), il Portogallo (-8,7) e la Germania (-7,4). Registrano una divergenza l’Italia (+1,8) e la Francia (+0,9).