Il titolare dell’Ambiente Sergio Costa e il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone hanno siglato ieri un accordo per la cooperazione in materia di prevenzione della corruzione, trasparenza, conflitto d’interesse e integrità degli atti. Il Ministero dell’Ambiente infatti vuole consolidare la cultura della legalità attraverso il monitoraggio dei processi a rischio, anche negli enti vigilati e nelle società in house, e poiché l’Anac ha come scopo istituzionale primario la vigilanza per prevenire e contrastare i casi di corruzione nelle amministrazioni pubbliche, le due istituzioni hanno stabilito di collaborare, nell’ambito delle proprie funzioni, mediante l’istituzione di un tavolo tecnico, strumento operativo dell’accordo. Costituito da due rappresentanti designati da ciascuna parte, il tavolo definirà le azioni da attuare con i relativi tempi e verificherà lo stato di attuazione degli obiettivi individuati dal protocollo, che ha una durata di tre anni e potrà essere rinnovato.
Il Ministero dell’Ambiente – ha detto Costa – è una casa di vetro, un percorso avviato fin dai primi mesi del mio insediamento con il ‘Decreto trasparenza’. La trasparenza è fondamentale per il buon andamento di ogni pubblica amministrazione e con l’accordo firmato oggi con l’Anac vogliamo rafforzarla, prevenendo e contrastando la corruzione, finalità che già stiamo perseguendo mediante il Piano triennale di prevenzione 2019-2021 del Ministero”.
“Nelle pubbliche amministrazioni, in particolare quelle di grandi dimensioni – ha sottolineato il presidente Cantone – vi sono molte attività rilevanti dal punto di vista economico che possono essere oggetto di interessi di tipo corruttivo. Monitorare i processi più esposti a tale rischio è dunque fondamentale. Con questo accordo l’Anac intende fornire al ministero dell’Ambiente e alle sue articolazioni il proprio contributo per prevenire la commissione di illeciti, collaborando al monitoraggio dei Piani anticorruzione e attraverso appositi incontri e seminari formativi”.