Il Festivaletteratura, che si sta tenendo a Mantova, capitale della Cultura italiana 2016, compie vent’anni e ancora una volta rinnova le giornate di incontri, spettacoli, proiezioni, workshop e feste intorno a tutto ciò che sono i libri. Si torna a vivere l’esperienza di un evento che, con il passare degli anni, ha visto quasi decuplicare il proprio pubblico: dalle 15mila presenze del 1997 ai complessivi 125mila del 2015. Il tutto in un Paese come l’Italia dove i lettori sono sempre molto pochi e la cultura fatica ad affermare il proprio indispensabile valore.
L’edizione 2016 di Festivaletteratura torna a concentrarsi sulla scrittura, in particolare su quella radicata nella vita – e in questo senso è perfetta la presenza di una grandissima autrice come Edna O’Brien – e quella che affonda nel presente, sia esso fatto di confini che cadono o vengono oltrepassati dai migranti di ogni tipo oppure di una sempre più necessaria consapevolezza delle sfide ambientali del nostro mondo, la cui sostenibilità verrà discussa anche negli incontri mantovani.
Gli ospiti, in questa XX edizione, sono tanti: da Daniel Pennac a Mathias Enard, da Alessandro Baricco – con le sue Mantova Lectures – a Valeria Parrella, da Jonathan Coe alla disegnatrice Yocci, da Francesco De Gregori a Chiara Valerio, solo per citare alcuni possibili e tra loro molto diversi, percorsi di incontro.
Nei cinque giorni del festival si parlerà anche di scienza, di videogame, ci saranno i consueti e ampi spazi dedicati ai bambini, oltre che una riflessione sulle domande che i grandi autori della letteratura universale – siano essi Shakespeare o Jorge Luis Borges – continuano a sollevare anche oggi.
E così, quello che succede nella kermesse mantovana, è il rinnovarsi dello strano miracolo della letteratura.