Mantova aderirà al “Patto dei sindaci per il clima e l’energia”. La decisione è stata deliberata dalla Giunta che intende presentare la proposta di adesione al Consiglio comunale per l’approvazione definitiva. Obiettivo: proseguire le azioni già intraprese, sottoscrivendo gli impegni prefissati, che prevedono la riduzione delle emissioni di biossido di carbonio di almeno il 40% entro il 2030 e l’integrazione delle politiche di adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici. In tal modo Mantova si propone di integrare un sistema di rete con le realtà consimili del territorio, limitando gli effetti per i quali la città soffre attualmente di una grave penality in materia di qualità dell’aria.
“Intendiamo proseguire il percorso intrapreso con l’adesione a “Patto dei sindaci” – ha commentato l’assessore comunale all’ambiente, Andrea Murari – Abbiamo già adottato le linee guida per l’adattamento climatico della città e abbiamo anche sottoscritto il documento Mantova Challenge, in occasione del recente Forum mondiale della Fao sulla forestazione urbana. Adesso, si aggiungono gli impegni fissati dal “Patto” che si realizzeranno con il coinvolgimento delle comunità locali per ridurre le emissioni di anidride carbonica in atmosfera e contrastare gli effetti del cambiamento climatico, uno dei temi più urgenti non solo per noi, ma per il mondo intero”.
In verità, un miglioramento – sia pur minimo – lo si è già registrato. E’ quanto certifica Legambiente che pone il capoluogo virgiliano in netta risalita nella classifica nazionale in materia d’inquinamento. La parametrazione è stata effettuata sul conteggio dei superamenti annui della soglia massima di particolato fine, il famigerato Pm10, e della concentrazione annua di ozono. In base alla classifica ambientalista, Mantova è al 65° su 110 capoluoghi con 35 ssforamenti di Pm10 e 25 di ozono nel 2018.