Con quasi 37 milioni di euro verranno finanziati 28 progetti per rendere più efficiente l’illuminazione pubblica di 125 Comuni lombardi. Performance ambientale più elevate, benefici in termini di efficienza energetica e risparmio per le casse delle amministrazioni. Parte da qui il bando “Lumen” della Regione Lombardia per dare una risposta all’esigenza di innovare gli impianti d’illuminazione pubblica.
“A fronte di un importo complessivo dei lavori di oltre 124 milioni di euro – ha detto l’assessore regionale agli Enti locali, montagna, piccoli Comuni e risorse energetiche, Massimo Sertori – la Regione Lombardia finanzia con risorse importanti ben 125 Comuni selezionati, con l’intento di ridurre l’inquinamento luminoso e ottenere un miglioramento ambientale. Lo stanziamento messo a disposizione in origine era di 20 milioni, ma abbiamo ritenuto di dover rispondere a tutte le domande ammissibili, innalzando quindi i fondi da 20 a 36 milioni di euro”.
Sono sei le proposte progettuali finanziate per i 55 Comuni beneficiari della provincia di Brescia; 8 proposte progettuali per 12 Comuni per la provincia di Milano; 4 progetti per 7 Comuni in provincia di Varese, 3 progetti per 5 Comuni in provincia di Bergamo e 2 progetti per altrettanti Comuni per la provincia di Pavia. Per la provincia di Lecco saranno finanziati 2 progetti per 4 Comuni; per la provincia di Mantova 2 i progetti finanziati su 2 Comuni, così come per quella di Monza e Brianza (2 progetti su 2 Comuni). Infine, il progetto presentato dalla Comunità Montana Triangolo Lariano, al quale hanno partecipato 32 Comuni per la provincia di Como, e, per la provincia di Sondrio, la proposta del Comune capoluogo, unico progetto presentato.
“Con questi progetti – ha sottolineato Sertori – quasi il 10% dei Comuni lombardi potrà migliorare l’efficienza del suo sistema di illuminazione, risparmiando di fatto risorse dal bilancio comunale. Trattandosi inoltre di sistemi innovativi, gli stessi integreranno servizi aggiuntivi quali la videosorveglianza degli edifici pubblici e interventi di miglioria sull’aspetto tecnologico”.
Il bando, avviato il 10 novembre del 2016 e in stato di stallo per due anni, aveva come obiettivo di erogare le sovvenzioni per interventi sui sistemi di pubblica illuminazione, per conseguire un’effettiva contrazione dei consumi e dei costi gestionali e l’abbattimento dell’inquinamento luminoso, consentendo la diffusione di servizi tecnologici integrati come telecomunicazioni, sistemi di sicurezza, sistemi di telecontrollo, gestione ed acquisizione dati e diffusione di informazioni, atti a promuovere l’ottimizzazione e l’innovazione dei servizi pubblici in ambito urbano.
Alcune fra le proposte progettuali approvate prevedono, tra l’altro, l’introduzione di servizi tecnologici legati ad attività istituzionali, quali sistemi di messaggistica per i cittadini, terminali interattivi, ricarica per mezzi elettrici, misurazioni della qualità dell’aria e metereologiche e sistemi di rilevazione del traffico. Con il Decreto ministeriale del 28 marzo 2018 sono stati disciplinati i criteri ambientali minimi dei servizi di illuminazione pubblica.
Il decreto costituisce parte integrante del Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione, definendo i criteri ambientali minimi che, ai sensi del D.Lgs. 50/2016 , le Amministrazioni pubbliche devono utilizzare nell’ambito delle procedure per l’affidamento del servizio di illuminazione pubblica. I criteri stabiliti nel decreto trovano applicazione anche nei confronti delle Amministrazioni che svolgano in proprio, in tutto o in parte, le attività che costituiscono il servizio IP.