Sette interventi di difesa del suolo per un costo totale di 45 milioni di euro: è quanto prevede una delibera approvata ieri dalla Giunta regionale della Lombardia, su proposta dell’assessore al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni, che approva e stanzia i fondi necessari a operare su altrettante situazioni a rischio del territorio lombardo, collegate in particolare ai nodi idraulici di Mantova (fiume Po), Brescia e Milano.
Si tratta – spiega Foroni – di sette opere strutturali di fondamentale importanza, che abbiamo individuato come prioritarie in base all’intensità e alla ricorrenza dei fenomeni di esondazione oltreché alla rilevanza dei beni a rischio, e che attendevano da troppo tempo un finanziamento nazionale più volte annunciato ma non ancora attivato dal Ministero dell’Ambiente. Ora, grazie anche alla disponibilità degli enti attuatori, i lavori partiranno al più presto.
Gli interventi, che dovranno essere terminati entro i prossimi tre anni, verranno effettuati da Enti del Sistema regionale (Consorzi di bonifica, Parchi regionali) e dall’Agenzia interregionale per il fiume Po (AiPo).
Provincia di Milano
GESSATE – 3.3 milioni di euro al consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi. Il finanziamento è destinato al completamento dell’area di esondazione controllata nell’ambito del sistema delle Trobbie e integra un primo stanziamento previsto dall’Accordo di programma tra Regione Lombardia e Ministero dell’Ambiente del 2010 di 1,5 milioni di euro per la realizzazione di un’area di laminazione del ramo gessatese del Trobbia. L’area di esondazione è prevista a monte del canale Villoresi e servirà a ridurre il rischio di esondazioni e la portata delle acque in caso di forti temporali verso l’abitato di Gessate.
Provincia di Monza e Brianza
CARNATE – 12 milioni di euro al Consorzio Est Ticino Villoresi. Il finanziamento è destinato alla realizzazione di un’area di laminazione delle piene del torrente Molgora, già in passato oggetto di studi da parte dell’Autorità di Bacino del fiume Po per la messa in sicurezza di abitati e infrastrutture. Il progetto di fattibilità, finanziato con fondi regionali, è in avanzata fase di predisposizione.
Provincia di Lecco
OGGIONO, SIRONE, ANNONE BRIANZA – 7 milioni di euro al Parco Valle del Lambro per la realizzazione di un’area di laminazione delle piene del torrente Gandaloglio. Rientra nell’Accordo di programma del 2010 tra Regione Lombardia e Ministero dell’Ambiente ed è il completamento dell’opera in corso di realizzazione da parte del comune di Oggiono di uno scolmatore e di argini perimetrali per circoscrivere un’area palustre. Servirà a ridurre il rischio di alluvioni a Molteno, Sirone e Annone Brianza. Il progetto definitivo, finanziato dalla Regione, è pronto.
Provincia di Brescia
NUVOLENTO – 2,4 milioni di euro al Consorzio di bonifica Chiese per un’area di laminazione lungo il torrente Rudone. L’intervento si inserisce nel sistema idraulico del Naviglio Grande Bresciano a difesa del centro abitato di Nuvolento. E’ prevista la costruzione di una vasca di laminazione a monte dell’abitato.
BOTTICINO – 2,2 milioni di euro al Consorzio di bonifica Chiese per due vasche di laminazione atte a mitigare eventuali allagamenti causati dal torrente Rino-Musia. Il progetto definitivo, già predisposto con fondi regionali, prevede le vasche una a monte e una a valle della località Molino Prati.
Provincia di Bergamo
PALADINA – 3,1 milioni di euro al Consorzio Media Pianura Bergamasca per la “sistemazione idraulica e la riqualificazione ambientale del torrente Quisa”. Si tratta della realizzazione di due vasche di laminazione delle piene nel centro abitato di Paladina, intervento individuato come prioritario dal tavolo tecnico composto da Regione Lombardia, Consorzio di bonifica, Provincia, Parco dei Colli, Uniacque Spa e dai Comuni interessati dal Quisa (Ponteranica, Sorisole, Bergamo, Almè, Paladina, Valbrembo, Mozzo, Ponte S. Pietro e Curno).
Provincia di Mantova
PIEVE DI CORIANO, SERRAVALLE PO, MOTTEGGIANA, BORGOFORTE, SAN BENEDETTO PO, SERMIDE/FELONICA E OSTIGLIA – 15 milioni di euro all’Agenzia Interregionale del Po (Aipo) per adeguare alle quote Simpo 82 (cioè al livello di sicurezza delle arginature ottenuto aumentando mediamente del 10% le portate al colmo della piena del 1951).