“Abbiamo raggiunto risultati significativi, perché quando il governo Renzi ha assunto l’incarico nel 2014 le procedure d’infrazione erano 120: eravamo maglia nera in Europa perché ampiamente sopra la media europea. Oggi abbiamo sostanzialmente dimezzato, in tre anni e mezzo di lavoro, il dato: ci sono 65 procedure d’infrazione aperte. Siamo in linea con la media europea e facciamo anche meglio di Paesi come Francia, Spagna e Germania”. Lo comunica, senza nascondere un’evidente soddisfazione, Maria Elena Boschi, sottosegretaria alla presidenza del Consiglio. L’occasione è stata la conferenza stampa “Infrazioni, frodi, aiuti di stato Ue 2014-2017: tre anni e mezzo di risultati e risparmi record”, convocata per illustrare i risultati ottenuti, dal 2014 ad oggi, dal Governo nella lotta alle frodi comunitarie, nella gestione delle procedure di infrazione e degli aiuti di Stato.
Dello stesso tenore il commento di Sandro Gozi, sottosegretario con delega all’Ue: “Storicamente l’Italia non ha mai avuto un buon rapporto con le norme europee e gli adempimenti comunitari: questo ci è costato in termini di bilancio e di credibilità politica. Ora siamo passati dall’essere maglia nera a maglia rosa” sul numero di procedure d’infrazione: “ci costava in termini di credibilità ma anche di guadagno e di sicurezza dei cittadini, perché si trattava di mancate occasioni di miglioramento per i cittadini. Siamo riusciti a ottenere buoni risultati con il buon governo, uscendo dalla dittatura dell’emergenza e introducendo la cultura della prevenzione e della programmazione – aggiunge – In passato sono state cercate scorciatoie amministrative e l’Italia era fanalino di coda: pagava in termini di multe e di credibilità. Abbiamo negoziato, primi in Europa, un accordo con la Commissione europea per gestire in via preventiva gli aiuti di Stato”.