L’industria italiana del legno è sempre più attenta alla sostenibilità nell’utilizzo di biomateriali e componenti riciclati, riduzione delle sostanze inquinanti, efficienza energetica, riuso, certificazioni di sostenibilità ed eco-design. A metterlo in evidenza è il report “Il Made in Italy abita il futuro – il legno arredo verso l’economia circolare”, presentato a Roma il 4 aprile da Fondazione Symbola e da Federlegno Arredo.
Un dossier in cui viene analizzato il vecchio modello produttivo legato all’economia lineare messo a confronto con quello attuale legato, invece, a un’economia efficiente e circolare, dove la produzione guarda al consumo, ma anche al recupero del prodotto.
Secondo la ricerca, l’industria italiana del mobile utilizza, sul fronte dei consumi di energia elettrica, 30 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) ogni milione di euro prodotto, contro le 68 della media degli altri Paesi europei, le 39 del Regno Unito, le 56 della Francia, le 63 della Germania, le 101 della Spagna. Per quanto riguarda la riduzione delle emissioni climalteranti, le aziende italiane dell’arredo sono efficienti e innovative. Dai dati vediamo che vengono consumate 39 tonnellate di CO2 equivalente per milione di euro prodotto, mentre le tedesche si attestano sulle 50 tonnellate, quelle francesi sulle 52 tonnellate, le britanniche 93 e le spagnole 124.
Per quanto riguarda gli investimenti delle imprese nel settore rinnovabile, il 31% delle industrie del legno tra il 2008 e il 2015 hanno investito in prodotti e tecnologie in grado di assicurare risparmio energetico e minore impatto ambientale. Oggi l’industria del mobile con sé la cultura italiana, un’ottima capacità si sintesi tra valori d’uso, bellezza, innovazione e sostenibilità. La filiera del mobile italiano è uno dei perni del made in Italy, conosciuto ed apprezzato in tutti i mercati internazionali grazie all’operato degli oltre 40 distretti industriali. Due delle tre principali regioni produttrici di mobili dell’Ue sono italiane (Veneto e Lombardia) e tra le prime 15 vi sono: Marche, Toscana e Friuli Venezia Giulia.
“Grazie alla sua tradizione e alla capacità di innovare senza perdere la propria anima – ha dichiarato il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci – l’industria italiana del Legno Arredo ha iniziato a cogliere, e mi auguro sia in grado di farlo sempre più, le opportunità della green economy e dell’economia circolare. Già oggi l’Italia è prima in Europa nel recupero dei materiali e risparmiamo circa 15 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno, evitando 55 milioni tonnellate di emissioni di CO2”.