Sostenere la riconversione green delle Piccole e medie imprese (Pmi) e delle imprese agricole è l’unico modo per sviluppare il modello della circular economy e lottare contro i cambiamenti climatici.
Negli ultimi anni il concetto di green economy si è progressivamente strutturato e consolidato, passando da una visione quasi esclusivamente centrata sulla questione energetica a una visione più ampia che interessa tutti i settori dell’economia, compresi i comportamenti dei consumatori. Oggi la green economy è considerata un nuovo paradigma, una nuova visione dello sviluppo post-crisi.
Anche l’Europa, sullo stesso solco, punta sempre di più sull’ambiente e per farlo chiama a raccolta anche le sue regioni e il tessuto imprenditoriale. Il Comitato europeo delle Regioni (CdR) ridisegna il suo premio Eer (European entrepreneurial region) e annuncia che l’edizione 2021 sarà dedicata alla promozione dell’imprenditorialità rivolta al futuro sostenibile. Le candidature sono aperte fino al 31 marzo 2020. Con la nuova veste ‘green’ del premio, “vogliamo incoraggiare le regioni e le città europee a investire risorse e proporre iniziative che favoriscano la transizione verso la sostenibilità”, ha detto il primo vicepresidente del CdR, Markko Markkula, in occasione dell’assemblea delle Pmi 2019 a Helsinki.
Il marchio Eer è assegnato ogni anno a tre territori Ue che si sono distinti per l’adozione di strategie virtuose a sostegno di Pmi e start-up. Tutte le regioni, le città o altri enti locali o regionali dell’Ue dotati della competenza politica necessaria per attuare una visione imprenditoriale favorevole alla tutela ambientale sono invitati a presentare la loro candidatura. Per l’Italia, nel 2016 è stata la Lombardia a essere nominata Eer, mentre nel 2014 sono state le Marche a portare a casa il riconoscimento.