“Le nuove Zone Economiche Speciali saranno gli snodi di un sistema altamente efficiente di collegamenti ferroviari, portuali e stradali. Grazie alle risorse nazionali ed europee, nei prossimi anni puntiamo a costruire nei prossimi cinque anni veri hub intermodali, affinché le rotte commerciali che provengono dall’Estremo Oriente e dall’Atlantico possano trovare una porta d’ingresso verso l’Europa e un link privilegiato con le aree a più alto tasso di sviluppo del Nord Africa”.
Lo ha detto il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, partecipando all’evento di presentazione delle ZES all’interno del Padiglione Italia di EXPO Dubai 2020. Una iniziativa organizzata nei mesi scorsi, che rappresenta la prima tappa del tour annunciato dal ministro, nell’ambito della campagna volta a per promuovere le ZES del Mezzogiorno in Europa e nel mondo.
“Siamo convinti – ha spiegato il ministro Carfagna – che il prossimo decennio vedrà una crescente centralità del Mediterraneo, nella sua dimensione allargata alla Penisola Arabica, negli scenari economici, energetici, culturali e politici. L’ampliamento del Canale di Suez, la crescita degli scambi commerciali tra le due sponde del Mare Nostrum, l’emergere dell’Africa come grande e crescente mercato di produttori e consumatori, la costruzione di nuove infrastrutture energetiche tra Medio Oriente e Europa e tra Africa e Europa: è indubitabile che dal Mediterraneo allargato passerà una parte rilevante della riconfigurazione degli equilibri geopolitici del pianeta”. In questo quadro, ha spiegato il ministro alle autorità e agli investitori presenti a Dubai, “l’Italia si candida, con il suo Sud, a diventare un vero e proprio hub logistico, energetico e produttivo dell’intera regione mediterranea.
È una scelta strategica e lungimirante, fortemente voluta dal governo Draghi con il PNRR”. È un progetto che vede le ZES tra le principali protagoniste: “Sono aree portuali, retroportuali e industriali dove puntiamo ad attrarre imprese e nuovi investimenti grazie a un nuovo modello a burocrazia zero e tassazione ridotta, oltre a ingenti investimenti infrastrutturali nei porti, nelle reti ad alta velocità e nel sistema stradale”. All’evento ha partecipato in collegamento dall’Italia anche il direttore generale dell’Agenzia per la Coesione territoriale, Paolo Esposito, che ha illustrato il ruolo dell’Agenzia nel supportare lo sviluppo delle ZES: “Favorisce i rapporti e le interlocuzioni istituzionali con le amministrazioni centrali e territoriali coinvolte, facilitando i processi amministrativi legati alla programmazione e all’attivazione dei nuovi interventi infrastrutturali e legati alle misure di incentivazione e agevolazione fiscale”. Inoltre, ” assicura tutte le attività di coordinamento e di supporto centrale ai singoli commissari straordinari del governo”.
“L’obiettivo – ha spiegato il ministro Carfagna nel suo intervento – è rendere i porti e le ZES del Sud Italia il luogo più conveniente dove far sbarcare merci e materie prime, pronte per essere esportate ovunque in Europa e nel mondo”. “Questa è la visione che abbiamo per il futuro dell’Italia meridionale”, ha concluso il ministro per il Sud e la Coesione territoriale. “Non più la periferia d’Europa, ma la punta avanzata del Continente nel Mediterraneo allargato. Non più una terra da risarcire per la sua arretratezza rispetto al resto del Pese, ma un giacimento di competenze e opportunità. Non più un territorio da cui emigrare, ma il centro di una nuova strategia di reindustrializzazione, di produzione di energia da fonti rinnovabili, di traffici di persone e merci”.
Fonte: Ministero per il Sud e la Coesione territoriale