Costa più usare un’automobile o utilizzarla? Forse tenerla ferma, considerando che i Comuni portano le strisce blu fino alle periferie e ne aumentano le tariffe, mentre i costi dei garage sono alle stelle. A denunciare quello che definisce “l’ennesimo salasso per i consumatori” è Quattroruote di settembre, da domani in edicola, con un’indagine sul territorio che esamina le tariffe in vigore a Milano, Torino, Roma e Napoli.
Secondo Quattroruote le cifre sono ormai da record, ma oltre a questo il mensile registra una nuova e importante tendenza: se, infatti, un tempo vittime del caro parcheggio erano soprattutto i centri storici, ora le amministrazioni locali stanno inondando con colate di strisce blu anche le aree periferiche.
Il codice della strada attribuisce ai Comuni il potere di stabilire, previa delibera della Giunta, aree destinate al parcheggio sulle quali la sosta dei veicoli è subordinata al pagamento di una somma da riscuotere mediante dispositivi di controllo di durata della sosta, anche senza custodia del veicolo. Questi spazi, però – ribadiscono i giudici – non possono ricoprire l’intero territorio comunale, ma devono essere intervallati a spazi di parcheggio gratuito. In termini più semplici, il Comune deve sempre attrezzare le vie della città con zone di parcheggio gratuito, alternandole a quelle a pagamento. In un solo caso è possibile disporre solo strisce blu, senza strisce bianche nelle adiacenze: nelle zone urbane del centro storico o le altre situazioni giustificate da particolari esigenze di traffico ove è possibile la prevalenza delle sole strisce blu, ma sempre a condizione che tali aree siano individuate con apposita delibera comunale.
A Milano, ad esempio, si paga per lasciare la macchina in strada persino in un quartiere molto distante dal cuore della città come Gratosoglio, mentre a Roma la giunta della sindaca Virginia Raggi ha da poco annunciato l’intenzione di volerle estendere fino al limite del Grande raccordo anulare, includendo i quartieri dell’Eur, della Magliana e di Monteverde e addirittura località come Ostia e Acilia. L’estensione riguarderà anche Torino, dove si pagherà nel quartiere Campidoglio, in piazza Bengasi e nelle circoscrizioni Vanchiglia, barriere Nizza e Borgo Po.
Le tariffe sono poi in costante aumento. L’hit parade stilata da Quattroruote delle strisce blu vede al vertice Milano, dove all’interno della Cerchia dei Bastioni, a partire dalla seconda ora, il prezzo per la sosta nelle strisce blu è di ben 4,5 euro l’ora (3 euro, per la prima), di poco inferiore a quello praticato da molti autosili e garage. Seguono, in questa classifica, Torino e Napoli con 2,5 euro l’ora per il parcheggio nelle strisce blu della Ztl centrale (nella città campana, gli euro richiesti sono 2 per la prima ora); chiude la graduatoria Roma, con 1,2 euro l’ora, sempre all’interno della Ztl. “La convenienza della Capitale è però destinata ad avere vita breve, visto che la sindaca Raggi ha già annunciato l’intenzione di portare la spesa oraria, sia per le zone centrali sia per quelle semi-centrali, a 3 euro l’ora”, sottolinea nell’anticipazione Quattroruote.
Presi in esame inoltre i costi di un campione di dieci garage, autorimesse e autosili delle zone centrali o semicentrali delle quattro città, rilevando le tariffe orarie e mensili per una vettura media (Alfa Romeo Giulietta o Volkswagen Golf). Per quanto riguarda il costo per un’ora di sosta, le strutture più care sono risultate quelle di Roma, con una richiesta anche di 7 euro, contro i 5 di Milano, i 4 di Napoli e i 3,5 di Torino. L’hit parade del caro sosta mensile vede al vertice sempre la Capitale, con una richiesta media, per le dieci strutture esaminate, di ben 483 euro, contro i 253 di Milano, i 201 di Napoli e i 166 di Torino. Da record il costo mensile di una struttura nel cuore di Roma, vicina a Montecitorio: ben 854 euro al mese. Non mancano, però, altri operatori che chiedono più di 500-600 euro, contro le punte di 350 a Milano e Napoli e di 300 a Torino.