Dal 2018 l’Istat conduce annualmente le rilevazioni statistiche “sulle prestazioni e i servizi offerti” rispettivamente dai Centri antiviolenza e dalle Case Rifugio, in collaborazione con il Dipartimento per le pari opportunità (Dpo) della Presidenza del Consiglio e le Regioni. In questo report si presentano i principali risultati della seconda edizione dell’indagine sulle Case Rifugio, effettuata tra il 2019 e il 2020 e riferita alle attività svolte nel 2018 per la protezione delle donne sopravvissute alla violenza.
La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e contro la violenza domestica (Istanbul, 2011) prevede che gli Stati aderenti predispongano “servizi specializzati di supporto immediato, nel breve e lungo periodo, per ogni vittima di un qualsiasi atto di violenza che rientra nel campo di applicazione” della Convenzione.
L’Intesa tra Stato, Regioni e Province Autonome del 2014 stabilisce che le Case Rifugio sono “strutture dedicate, a indirizzo segreto, che forniscono alloggio sicuro alle donne che subiscono violenza e ai loro bambini a titolo gratuito e indipendentemente dal luogo di residenza, con l’obiettivo di proteggere le donne e i loro figli e di salvaguardarne l’incolumità fisica e psichica”.
L’Istat e il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio rendono inoltre disponibile, tramite uno specifico sistema informativo, un quadro integrato e tempestivamente aggiornato di informazioni ufficiali sulla violenza contro le donne in Italia. L’obiettivo è fornire notizie e indicatori statistici di qualità che offrano una visione di insieme su questo fenomeno, attraverso l’integrazione di dati provenienti da varie fonti (Istat, Dipartimento per le pari opportunità, Ministeri, Regioni, Consiglio nazionale delle ricerche, Centri antiviolenza, Case Rifugio e altri servizi come il numero verde 1522).