Ormai sono anni che si parla di buche e, lo avrete notato, queste ultime hanno assunto un ruolo da star persino nei programmi elettorali: se verrò eletto – più di uno ha esclamato nella corrente tornata – tutte le buche verranno eliminate!
Eppure quanti di noi, sempre più spesso, camminando o pedalando in sella alla propria bicicletta hanno rischiato il ruzzolone o si sono trovati ad ‘assaggiare’ l’asfalto a causa di una buca sul manto stradale o su un marciapiede disconnesso? Le strade italiane hanno subito una regressione nel campo della sicurezza e della stabilità rispetto a qualche anno fa e purtroppo la situazione è destinata a degenerare drasticamente nei prossimi mesi con l’arrivo dell’inverno e le sue difficili condizioni meteorologiche.
E’ emergenza manutenzione per le strade italiane in questa prima parte del 2017. A lanciare l’allarme è la Siteb, l’associazione che riunisce le aziende e i professionisti che si occupano di progettare, costruire e controllare lo stato della rete viaria del Paese. Secondo i dati diffusi questa mattina, nei primi quattro mesi dell’anno l’utilizzo dell’asfalto è sceso del 4,7%, un dato che peggiora il valore riscontrato nello stesso periodo del 2016, anno che nello Stivale è stato per i consumi di conglomerato bituminoso il più basso di sempre. E questo, viene sottolineato, nonostante le nostre arterie siano in troppi casi dei colabrodo, con pericolose implicazioni per la sicurezza della circolazione.
L’indagine periodica, condotta dai rappresentanti dei costruttori e manutentori di strade che a livello nazionale contano su circa trecento associati (aziende, P.A. e ingegneri liberi professionisti), mette in evidenza, appunto, il nuovo record negativo per l’asfalto con una flessione nel primo quadrimestre del 4,7%, dopo il minimo storico di fine 2016, anno che aveva fatto registrare complessive 23 milioni di tonnellate contro i 45 milioni del 2006. La situazione, chiarisce la Siteb in una nota, potrebbe addirittura peggiorare: ”In quella che solitamente rappresenta la stagione delle manutenzioni (maggio-settembre), al momento – si legge – i lavori tardano a sbloccarsi, le buche continuano ad aumentare in volume e ampiezza e cresce il numero delle strade ammalorate chiuse al traffico e in cui, per ragioni di sicurezza, entrano in vigore nuove limitazioni alla circolazione e della velocità”. Viene, inoltre, spiegato come normalmente in tale periodo venga effettuato il 70% dei lavori di manutenzione. Nella stessa nota, infine, si mette in evidenza ”il caso Roma, con un ‘asfalto groviera’ che, secondo la Corte dei Conti, ha prodotto 2.700 cause con richieste di risarcimento verso il Comune per i danni causati dalla ‘epidemia buche’ e lavori di manutenzione che ancora oggi tardano a partire in modo deciso”.