L’Aquila è la Capitale italiana della Cultura 2026. A proclamarla è stato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, oggi a Roma, nella Sala Spadolini del Ministero, alla presenza dei rappresentanti delle 10 città finaliste: Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Gaeta (Latina), L’Aquila, Latina, Lucera (Foggia), Maratea (Potenza), Rimini e Treviso, Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena). In collegamento video Matteo Ricci, sindaco di Pesaro Capitale italiana della Cultura in carica, e Francesco Miccichè sindaco di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025.
La città vincitrice, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà valorizzare, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità.
“Tutte le città che hanno partecipato alla competizione dovrebbero essere Capitali della Cultura, e personalmente vorrei che fossero tutte premiate per la loro bellezza. L’Italia ha una grande ricchezza e tantissimi luoghi che meritano un viaggio. Mi congratulo con la città dell’Aquila che nel 2026 rappresenterà al meglio la nostra Nazione, e accolgo pienamente l’idea di trovare sin da ora, per il prossimo bando, le risorse necessarie per premiare tutte le città finaliste in modo da far vivere questi progetti a lungo”, ha dichiarato Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura.
Sono 16 le città che hanno presentato il dossier di candidatura al Ministero della Cultura. A dicembre 2023 sono stati resi noti i nomi delle 10 città finaliste. Le singole delegazioni hanno successivamente presentato alla giuria i progetti elaborati nel corso di audizioni pubbliche, che si sono svolte il 4 e il 5 marzo scorsi nella Sala Spadolini del MiC. Le città finaliste hanno presentato i seguenti dossier: Alba, “Vivere è cominciare. Langhe e Roero, un’altra storia”; Gaeta, “Blu, il Clima della cultura”; L’Aquila, “L’Aquila. Città Multiverso”; Latina, “Latina bonum facere”; Lucera, “Lucera 2026: Crocevia di Popoli e Culture”; Maratea, “Maratea 2026. Il futuro parte da un viaggio millenario”; Rimini, “Vieni oltre. Il futuro qui e ora”; Treviso, “I sensi della Cultura”; Unione dei Comuni Valdichiana Senese, “Valdichiana 2026, seme d’Italia”.
Istituto nel 2014, il riconoscimento di Capitale italiana della cultura è stato fin qui detenuto nel 2015 dalle città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena, che hanno condiviso l’esperienza nell’edizione d’esordio che ha attribuito il titolo alle finaliste del titolo di capitale europea della cultura vinto da Matera per il 2019. Successivamente è stato attribuito a Mantova (2016), Pistoia (2017), Palermo (2018), Parma per il 2020, poi esteso anche al 2021 a causa dell’emergenza sanitaria, e Procida (2022). Per il 2023 Bergamo e Brescia hanno condiviso il titolo di Capitale italiana della Cultura, una scelta del Parlamento a favore dei territori duramente colpiti dalla prima fase emergenziale della pandemia da Covid-19. L’attuale Capitale è Pesaro (2024), mentre la città già designata per il 2025 è Agrigento.
Fonte: MIC