E’ ormai ufficiale, l’Appennino Tosco Emiliano entra a far parte delle Riserve dell’Uomo e della Biosfera Unesco. L’area si estende per oltre 223 mila ettari (10 volte più grande del territorio Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano) e rappresenta 38 Comuni nelle province di Reggio Emilia, Parma, Modena, Massa Carrara e Lucca, 16 dei quali fanno parte del Parco nazionale Appennino Tosco Emiliano. La Riserva vanta un’antica storia produttiva e conta oggi 64 prodotti Dop, Igp e tradizionali. La varietà del clima euro-mediterraneo e dei suoi paesaggi è un altro profilo d’eccellenza della vasta area territoriale, che va da Garfagnana alle colline di Langhirano, dalle terre del “Prosciutto di Parma” e del “Parmigiano Reggiano” di montagna alla Lunigiana dei Castelli Malaspina. “Si tratta di un risultato straordinario – ha detto il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini – perché due aree che rapprendano il cuore del patrimonio naturale della nostra regione sono entrate a far parte delle 631 Riserve Unesco al mondo. La pergamena che consegnamo quale patrimonio di bellezza e di saperi custodisca l’Appennino e al tempo stesso è un riconoscimento per le nuove sfide che ci attendono. L’obiettivo che vogliamo raggiungere – ha proseguito Bonaccini – è coniugare la difesa dell’ambiente, della biodiversità e delle tradizioni storiche e culturali con lo sviluppo del turismo e la crescita dell’economia di questi territori. Possiamo dire con orgoglio che con il Mab Unesco all’Appennino Tosco Emiliano e al Delta del Po abbiamo aggiunto un altro tassello per fare dell’Emilia Romagna una regione sempre più europea”. “Con questa cerimonia – ha poi sottolineato il presidente del Parco nazionale Appennino Tosco Emiliano, Fausto Giovannelli – si conclude il riconoscimento e prende il via la costruzione di un piano d’azione e di una governance del progetto per cui saranno decisive la condivisione delle conoscenze, la partecipazione e la collaborazione tra soggetti pubblici e privati. La Rete mondiale dell’Uomo e della Biosfera è sempre più attuale perché incentrata su una sfida epocale, anche il nostro Appennino saprà offrire un contributo importante: coniugare innovazione, cultura e sviluppo sostenibile”.
La candidatura a Riserva Mab Unesco è stata sottoscritta dalla Regione Emilia Romagna e dalla Regione Toscana, dai 38 Comuni e rispettive Province, dalle Camere di Commercio di Parma e Reggio Emilia, dall’Università di Modena-Reggio e Parma, Fondazione Reggio Children, dai Consorzi di bonifica, dagli Istituti scolastici del territorio, da Coldiretti, Cai, Legambiente, da numerose altre associazioni operative nell’area e dagli stessi cittadini.