I più magri d’Europa ma anche quelli che consumano più droghe, amanti del cibo naturale, ma anche dei beveroni e delle pillole dimagranti. Inseparabili dallo smartphone, e innovatori nonostante un Paese ingessato. In un Paese dove la ripresa fatica a decollare, sono nati i nuovi italiani. Figli della recessione, cresciuti in una società sempre più liquida e flessibile, si diversificano rispetto agli altri europei. I “nuovi italiani” sono certamente più vecchi e più soli, più poveri e disuguali ma sono diventati anche più green e smart, più clean e healty. Dopo la resilienza alla crisi sono oggi tra i più innovativi e sperimentali d’Europa. E’ questa la fotografia scattata dal Rapporto Coop 2016.
Lo smartphone è il vero compagno di vita (15 milioni venduti nell’ultimo anno +16%), uno su 10 ha al polso un dispositivo indossabile (secondi solo agli americani). L’80% degli italiani vorrebbe rendere più connessa la propria casa. La rete e i suoi servizi sono fonte di consumi gratuiti e certo perciò così praticati: in questo modo si è dissolto circa il 2% della spesa ovvero 20 miliardi di euro e una famiglia può arrivare a risparmiare fino a 1400 euro all’anno.
Gli italiani, stando ai risultati del rapporto, sono anche i più magri d’Europa, entusiasti -come solo gli spagnoli- hanno aderito alla sharing economy (il 5% usa le piattaforme), considerano l’ambiente un bene primario e la ricerca della sostenibilità del carrello della spesa è diventata un credo diffuso. Il risveglio della mobilità passa anch’esso dal green: +48% le vendite di auto ibride nel primo semestre dell’anno, quasi 57.000 le e-bike.
Da qui al cibo il passo è breve: si mangia di meno ma sempre più global e il carrello etnico si inpenna a un +8% nel primo semestre 2016. I cibi sono sempre più light e si afferma lo stile alimentare “clean”. Ripulirsi è il mantra a tavola dei nuovi italiani e da qui la riscoperta di ingredienti “antichi” diventati i “superfood” di oggi: lo zenzero, la quinoa, la curcuma, parole cercate ossessivamente in rete ma anche fonte di un segmento di fatturato in crescita (il giro d’affari dello zenzero anno su anno fa registrare un +141% e la curcuma supera il 93%). O il ricorso all’ “altro cibo”: pillole, integratori, beveroni generano in Italia un mercato che ci fa primeggiare in Europa (2,5 miliardi il giro d’affari e un +7,7% anno su anno).
Di fronte a tanti cambiamenti le imprese si mostrano in affanno e la grande distribuzione non fa difetto. Solo gli specializzati in grado di colpire target individuali di consumatori ottengono soddisfazioni economiche (la redditività degli specialisti nel largo consumo è 5 volte quella della grande distribuzione “tradizionale”).
In questo contesto Coop si dice pronta “a raccogliere la sfida dei nuovi consumatori italiani” con un’innovazione che passa tanto dai prodotti, è in fase di lancio il nuovo prodotto a marchio, quanto in format. Dopo aver colto la sfida di Expo, Coop è pronta a lanciare il Supermercato del Futuro, a Milano, in zona Bicocca, con un’apertura prevista a fine anno.