Procede il percorso avviato dalla Regione Sardegna per favorire misure di welfare per libere professioniste. L’idea, avviata a dicembre 2016 con la pubblicazione del bando regionale ‘Welfare e work life balance’, per l’attuazione di misure innovative di welfare aziendale e conciliazione vita-lavoro in favore delle donne occupate, si arricchisce pertanto di nuovi interventi.
Si tratta di ‘Impr.Int.Ing Donne’, il programma operativo regionale sostenuto dal Fondo sociale europeo 2014-2010 e proposto a Cagliari in occasione del convegno ‘Lavoro femminile ed innovazione digitale’, pianificato dall’assessorato al Lavoro regionale guidato da Virginia Mura.
Il bando, presentato sul sito della Regione Sardegna, punta a favorire la creazione di nuove realtà imprenditoriali e di lavoro autonomo e il ricambio generazionale. L’obiettivo è in particolare quello di sostenere il microcredito all’imprenditoria femminile, identificando tutti i soggetti professionalmente qualificati che possono stanziare, sotto forma di voucher, servizi integrati di consulenza per la progettazione e l’avvio di nuove iniziative d’impresa e per la promozione di interventi a favore della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
“Con l’avvio di questo bando -ha dichiarato l’assessore al Lavoro, Virginia Mura- vogliamo offrire una possibilità ai disoccupati di lunga durata e alle donne che intendono avviare o rafforzare le piccole e micro imprese, che costituiscono l’asse portante del tessuto produttivo della nostra regione. Noi -ha continuato l’assessore- vorremmo che questi soggetti si presentino sul mercato puntando su quei settori che offrono maggiori prospettive di crescita. E per far questo l’aiuto degli intermediari come gli Ordini professionali è fondamentale”.
L’avviso, infatti, permette a imprese, soggetti accreditati pubblici e privati nonché ordini e associazioni professionali di offrire, attraverso le loro competenze strategiche e organizzative, un supporto alle iniziative imprenditoriali da realizzare, definendo insieme il piano d’impresa, le risorse umane da impiegare e i servizi di conciliazione da attuare per poi fare richiesta alla Regione Sardegna per il voucher, che può avere un valore massimo di 2.000 euro.
A giudicare estremamente positiva la misura adottata dalla Sardegna è la presidente del Comitato unitario delle professioni e del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Marina Calderone: “Nel mondo delle professioni ordinistiche vi è un crescendo di donne che necessitano già da diverso tempo di forme di tutela e di misure integrative che supportino la genitoralità, cioè che favoriscano la conciliazione dei tempi di vita-lavoro. La Sardegna -ha continuato la presidente- nota per avere un tasso di fertilità tra i più bassi d’Italia, è la prima regione ad aver messo in atto questo programma, ma mi auguro che presto anche altre Regioni decidano di seguire il suo esempio”.