I filoni di intervento in risposta all’agguato che si è consumato nel foggiano, saranno tre: più controllo del territorio, crescita della capacità investigativa e uso delle più moderne tecnologie..
L’uccisione di quattro persone, due di esse colpevoli solo di aver assistito involontariamente all’agguato, non può lasciare indifferente lo Stato. Nel corso della conferenza stampa al termine del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto presso la prefettura di Foggia, il ministro dell’Interno Marco Minniti ha illustrato le modalità con cui si intende intervenire.
“La risposta dello Stato italiano, rispetto alla morte di due cittadini inermi e innocenti sarà durissima”, ha affermato Minniti.
Presenti alla riunione il viceministro Filippo Bubbico, il presidente della regione Puglia Michele Emiliano, il capo di gabinetto del ministro dell’Interno Mario Morcone, il Sindaco di Bari e Presidente dell’Anci Antonio Decaro, i vertici delle forze di polizia e della magistratura inquirente, il prefetto di Foggia Maria Tirone, i sindaci e le polizie territoriali.
“La criminalità nel foggiano, ha spiegato il ministro dell’Interno, ha le caratteristiche di un’organizzazione mafiosa. Si caratterizza per due elementi fondamentali che ne fanno ‘un ibrido’: da un lato, come la ‘ndrangheta calabrese, è una struttura molto chiusa, omertosa, con pochissimi, se non inesistenti, collaboratori di giustizia; dall’altro, adotta dinamiche tipiche dell’efferatezza gangheristica, compiono rapine a mano armata importanti e, come hanno fatto ieri eliminando due pregiudicati e due cittadini, agiscono assassinando senza scrupoli”.
La provincia di Foggia “è uno dei poli turistici tra i più importanti d’Italia, e noi dobbiamo garantire tranquillità e sicurezza di chi vive qui e di chi viene a passare qui le vacanze”, ha continuato il ministro.
“Dal 16 agosto, in provincia di Foggia, – ha annunciato – arriveranno 192 unità aggiuntive che si aggiungeranno alle forze già presenti sul territorio”. Ci saranno tra questi: 24 Cacciatori di Calabria, un reparto speciale dei Carabinieri in grado di eseguire qualunque tipo di operazione, uomini dei reparti prevenzione e anticrimine della Polizia di stato, compagnie di intervento operativo dei Carabinieri, baschi verdi della Guardia di finanza.
Poichè “per sconfiggere un’organizzazione mafiosa c’è bisogno di capacità investigativa”, è stato istituito, ‘in pianta stabile’, un reparto di prevenzione del crimine a San Severo, e “la Puglia sarà, insieme con la Calabria, l’unica regione ad avere tre reparti di prevenzione e crimine”.
Inoltre, uUn protocollo di intesa tra PON sicurezza, del ministero dell’Interno, e POR, della regione Calabria, sarà firmato entro fine agosto.
“Lavoreremo per sperimentare nella provincia di Foggia le tecnologie migliori che abbiamo a disposizione: impianti di videosorveglianza, sistemi satellitari e droni per garantire la tranquillità e la sicurezza dei cittadini e dei turisti del Gargano” ha concluso Minniti .
“A nome di tutti i sindaci italiani – riferisce il Sindaco di Bari e Presidente dell’Anci, Decaro – ho detto agli amministratori, da Michele Merla a tutti gli altri primi cittadini, che ci uniamo alla loro richiesta urgente che lo Stato sia più presente su questo territorio attraversato da fenomeni mafiosi che non possono essere ancora sottovalutati. Serve la presenza di tutti”.