L’agricoltura può rispettare l’ambiente naturale? A dispetto delle colture intensive irrorate da diserbanti e concimi chimici, la risposta è “Sì”. Lo dimostra la rete Natura 2000, costituita da zone protette create dall’Unione europea per salvaguardare gli habitat e le specie, e comprendente oltre 27 mila siti che coprono oltre il 18% del territorio europeo e circa il 6% di quello marino. Per quanto riguarda l’Italia, nei siti aderenti alla rete (2.613) sono presenti ben 214.535 aziende agricole, pari a oltre 2,7 milioni di ettari, mentre la superficie agricola utilizzata è di oltre 1,5 milioni di ettari. Sono dati contenuti nella ricerca del CREA (l’ente di ricerca del Ministero delle Politiche Agricole), in collaborazione con il WWF Italia e il ministero dell’Ambiente, presentata a durante un convegno al Ministero dell’Ambiente, in occasione del Natura 2000 Day. Evento nel quale sono state presentate anche le prime 38 aziende agricole selezionate in Italia per le best practice messe in campo per la conservazione della natura e la valorizzazione delle aree naturali protette. Queste aziende virtuose sono distribuite in 15 Regioni e ricadono in varie tipologie di aree ad alto valore naturale. La maggior parte delle aziende ha un sistema di produzione biologico, ma sono presenti anche esempi di aziende che hanno sviluppato esperienze di agricoltura sinergica e di agricoltura biodinamica.