Sono circa 78.400 le tonnellate di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche trattate, nel corso del 2015, da Ecodom-Consorzio Italiano Recupero e Riciclaggio Elettrodomestici con un incremento del 3,3% rispetto all’anno precedente. Maglia rosa alla Lombardia; in coda Valle d’Aosta, Basilicata e Molise.
Un’attività – evidenzia Ecodom in una nota – che ha consentito il riciclo di oltre 47mila tonnellate di ferro, circa 1.700 tonnellate di alluminio, più di 1.600 tonnellate di rame e 8mila tonnellate di plastica, evitando l’immissione in atmosfera di oltre 870mila tonnellate di CO2, pari alla quantità di anidride carbonica assorbita in un anno da un bosco esteso quanto la provincia di Rimini.
I dati 2015 evidenziano, rispetto all’anno precedente, un incremento del +3,3% dei Raee trattati dal Consorzio, con un risultato di particolare rilievo per i rifiuti del Raggruppamento R2. In dettaglio, i risultati relativi al Raggruppamento R1 (frigoriferi e condizionatori) sono pressoché analoghi a quelli dell’anno precedente: nel 2015, sono state trattate circa 34.800 tonnellate (-0,9% rispetto al 2014). E’ stato comunque colmato il gap negativo registrato nel primo semestre dell’anno: un ruolo di particolare rilievo è stato giocato, in questa inversione di tendenza, anche dalle eccezionali condizioni climatiche che hanno caratterizzato il periodo estivo e incentivato, in molti casi, l’acquisto di nuove apparecchiature in sostituzione di quelle più vecchie e meno performanti.
È proseguito poi il consistente aumento dei quantitativi gestiti dei Raee del Raggruppamento R2 (come lavatrici, lavastoviglie, cappe, forni e scalda-acqua), che ha connotato l’intero anno, facendo registrare un incremento del +6,8% rispetto al 2014, con un risultato che in termini assoluti (circa 43mila tonnellate) sfiora il massimo storico registrato dal Consorzio nel 2010.
All’origine di questo incremento ci sono la diminuzione – ancora più forte a partire da giugno 2015 – del valore delle materie prime (in particolare ferro e plastica), che ha reso i Raee del Raggruppamento R2 meno ‘appetibili’ per il mercato parallelo, e l’aumento del valore dei premi di efficienza previsti dal nuovo Accordo di Programma, in vigore dall’inizio del 2015, tra le Associazioni dei Produttori di Aee, Anci, il Centro di Coordinamento Raee e le Associazioni delle Aziende di Igiene Urbana.
Segno positivo nell’anno appena trascorso anche per i Raee dei Raggruppamenti R3 (televisori e monitor) e R4(piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, informatica e apparecchi di illuminazione) – nei quali Ecodom ha una quota di mercato contenuta poiché ne effettua la gestione solo a titolo di servizio per i propri Consorziati – che sono cresciuti rispettivamente del 22,9% (con 90 tonnellate gestite) e del 10,2% (con 560 tonnellate gestite) rispetto al 2014.
Importante nel 2015 il beneficio per l’ambiente: oltre alla riduzione della quantità di CO2 immessa in atmosfera, le materie prime seconde (ferro, alluminio, rame e plastica) ottenute dal riciclo delle 78.400 tonnellate di elettrodomestici trattati hanno consentito un risparmio di quasi 89 milioni di kWh di energia elettrica, equivalenti al consumo annuo di elettricità di una città di oltre 70.000 abitanti.
Per quanto riguarda il livello di servizio, infine, Ecodom ha mantenuto nel 2015 elevati standard di puntualità: su un totale di 33.786 ritiri effettuati dalle isole ecologiche, soltanto 47 trasporti non hanno rispettato i tempi di intervento concordati tra il Centro di Coordinamento Raee e Anci, con un livello di servizio vicino al 99,9%.
A livello territoriale, la Lombardia si conferma ancora una volta la regione più virtuosa in base ai quantitativi di Raee gestiti da Ecodom: sono state 16.660 le tonnellate di apparecchiature trattate, con 18.032.000 kWh di energia risparmiata e 164.460 tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera. Al secondo posto della speciale graduatoria della regioni virtuose si classifica il Veneto (con 7.786 tonnellate di Raee gestiti, corrispondenti a 8.840.000 kWh di energia risparmiata e 85.930 tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera), seguito dall’Emilia Romagna (7.653 tonnellate di Raee) e dalla Toscana (7.250 tonnellate di Raee). Fanalini di coda Valle d’Aosta, Basilicata e Molise.
“L’aumento della quantità di Raee gestiti dal Consorzio nel 2015 è certamente un fatto positivo – dichiara Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom – perché le modalità di trattamento utilizzate dai fornitori selezionati dal Consorzio rispettano gli standard ambientali più elevati a livello europeo. Non dobbiamo però mai dimenticare che nel nostro Paese mancano all’appello oltre due terzi dei Raee generati dai cittadini: questi rifiuti sono, con ogni probabilità, intercettati da soggetti interessati solo a massimizzare i propri profitti, senza curarsi delle conseguenze che un riciclo non corretto ha sull’ambiente”.
“E’ un problema rilevante, di cui spero lo Stato italiano vorrà farsi carico con tempestività ed efficacia; se necessario, anche attraverso modifiche della legislazione vigente – conclude – Difficile, in caso contrario, che l’Italia possa raggiungere i nuovi ambiziosi obiettivi di raccolta stabiliti dall’ultima Direttiva Europea sui Raee”.