Il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, è intervenuto al webinar del Parlamento europeo e della Commissione europea sul tema “La nuova strategia europea per rafforzare la sicurezza informatica. Il quadro finanziario 2021 – 2027 e i fondi Next Generation EU per un piano d’investimento e innovazione che punti sulla cybersecurity”, in diretta su repubblica.it.
Nel suo intervento in materia di cybersicurezza, la titolare del Viminale fa subito riferimento alla crescita costante ed esponenziale dei numeri degli attacchi cibernetici nel recente periodo, che «ha imposto, infatti, un’accelerazione al percorso di riforme in ambito europeo basata su un concetto globale di resilienza, intesa non più solo come capacità di resistere e far fronte alle sfide, ma come principio cardine dei processi decisionali negli ambiti socio-economico, geopolitico, verde e digitale».
Ha ricordato, al riguardo, i dati emergenti dalle attività della Polizia criminale e del Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche) che nel 2020 hanno evidenziato un aumento del 33% dei reati informatici e il raddoppio rispetto all’anno precedente degli attacchi cibernetici diretti a infrastrutture critiche.
C’è bisogno di «modernizzare e digitalizzare il Paese a partire dalle sue istituzioni, garantendo la protezione dagli attacchi cibernetici» ha ribadito la titolare di Viminale, riaffermando il pensiero espresso dal presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, nel suo intervento iniziale, e cioè che «la tutela della sicurezza non deve entrare in contrasto con le libertà e i diritti garantiti dalla Costituzione e dalle Carte europee», come «la tutela alla propria sfera privata dei dati personali».
«Per prevenire gli incidenti di cybersecurity, garantendo il necessario equilibrio tra sicurezza e privacy», il Ministro ha voluto ricordare la recente creazione del Cybersecurity operation center nell’ufficio di protezione dati della direzione centrale della Polizia criminale del dipartimento della Pubblica sicurezza attraverso il quale «la rete sarà scansionata alla ricerca di vulnerabilità e di minacce cibernetiche per attuare le contromisure necessarie».
Nelle sue conclusioni Lamorgese ha evidenziato l’importanza strategica di un quadro normativo nazionale e sovranazionale che sia chiaro ed efficace, e di una struttura regolamentare semplice e univoca, «fondamentale per accrescere la fiducia dei cittadini nelle reti e nei sistemi informativi, con chiari benefici per le aziende e per l’economia digitale nel suo insieme».
Fonte: Ministero dell’interno