“Il nostro obiettivo è un sistema scolastico in grado di veicolare ai giovani la consapevolezza dei rischi perché imparino a essere resilienti. Due terzi del territorio italiano sono esposti al rischio sismico, abbiamo oltre 600mila frane… il nostro è un territorio fragile, bellissimo e difficile al tempo stesso. Convivere con i rischi significa conoscerli e mettere in atto le azioni necessarie per ridurre la vulnerabilità individuale e collettiva. Questo è possibile solo a partire dalla preparazione dei più giovani”.
Così il Direttore dell’Ufficio Promozione e Integrazione del Servizio Nazionale Agostino Miozzo, ha aperto i lavori dell’incontro tecnico che si è svolto nella sede operativa del Dipartimento, secondo appuntamento con le Regioni, in particolare con i rappresentanti degli Uffici scolastici, sul tema protezione civile e scuola, organizzato a valle della firma del protocollo di intesa, lo scorso 13 novembre 2018, tra Dipartimento della Protezione Civile e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nato dalla comune volontà di favorire la diffusione della cultura e delle buone pratiche di protezione civile tra le nuove generazioni e, più in particolare, nel mondo della scuola e delle università.
“Fare proprio un percorso di questo tipo – ha proseguito Miozzo – significa acquisire una cultura di prevenzione, che dalla prima infanzia accompagni la persona nelle scelte della sua vita, in modo che siano improntate alla consapevolezza”.
Obiettivo dell’incontro è principalmente rendere sistematici gli interventi di prevenzione che già oggi si svolgono nelle scuole, ma che hanno bisogno di essere armonizzati per dare migliori e più duraturi frutti. Solo a partire dalla condivisione delle buone pratiche è infatti possibile avviare un percorso condiviso.
Allo stesso modo, anche in ambito universitario è fondamentale stabilire un dialogo con gli Atenei, pur nel doveroso rispetto delle loro autonomie, per consolidare un percorso condiviso di priorità e temi da porre al centro delle strategie formative.
Inoltre, in emergenza, una delle priorità condivise con il Miur è quella di offrire continuità all’attività scolastica. La discontinuità didattica, così come quella lavorativa, in un contesto emergenziale porta infatti all’esodo, all’abbandono dei territori, compromettendone la rinascita. È necessario quindi essere pronti, preparati, e mettere in atto una Task-force di emergenza, anche per dare il necessario supporto al personale scolastico che è a sua volta coinvolto, sul piano personale e familiare, oltre che professionale, nella situazione di crisi.
“Ho visto nei giovani una sensibilità che è nostro dovere curare e coltivare. In questo ambito, come in molti altri, accendere un dibattito culturale nei ragazzi fa sì che, domani, siano adulti resilienti. La conoscenza dei rischi del territorio, la consapevolezza scientifica, è uno strumento fondamentale per aderire a un progetto di cura e autotutela di se stessi, del prossimo e dell’ambiente”.
Con queste parole ha aperto il suo intervento Alessandro Vienna, del Comitato tecnico scientifico paritetico, che ha valorizzato l’importanza della sintonia tra Ministero dell’Istruzione, delle Università e della Ricerca e Dipartimento della Protezione Civile su questi temi, anche in un’ottica di miglioramento e di potenziamento dell’offerta formativa.
La responsabile dei Servizi Formazione e Comunicazione e Relazioni con il pubblico del Dipartimento Rita Sicoli ha quindi presentato i principali progetti rivolti ai più giovani che, da anni, il Dipartimento della Protezione Civile porta avanti a livello nazionale. In particolare, “Scuola multimediale di protezione civile”, che ha coinvolto complessivamente dal 2009 ad oggi oltre 35mila ragazzi. Un progetto che mette efficacemente insieme virtuale e reale, potenziando un’attività formativa erogata in modalità e-learning con una fase esercitativa che vede la partecipazione corale di ragazzi, personale scolastico, istituzioni e strutture operative del territorio.
Anche “Io non rischio Scuola” – evoluzione dell’omonima campagna di comunicazione nazionale – è uscita quest’anno dalla sua fase sperimentale e vede il volontariato di protezione civile coinvolto direttamente nella diffusione di buone pratiche a scuola. Al momento i ragazzi che hanno partecipato sono oltre mille, in una sperimentazione diffusa che ha visto coinvolte tutte le Regioni d’Italia.
“Il futuro della protezione civile è anche un futuro di bambini, di ragazzi e di storie che crescono”: così ha concluso il suo intervento Sicoli auspicando che tutti questi progetti e iniziative trovino sistematicità e diffusione sempre maggiore grazie all’impegno dell’intero Sistema.
L’incontro è proseguito con un giro di tavolo in cui le Regioni hanno rappresentato proposte, criticità e prospettive future nella cornice condivisa del protocollo d’intesa tra Dipartimento e Miur. In continuità con l’incontro del febbraio scorso con i rappresentanti delle protezioni civili regionali, anche i rappresentanti degli Uffici scolastici regionali hanno dimostrato nei loro interventi la grande attenzione rivolta a questi temi e l’adesione alle campagne nazionale oltre a iniziative specifiche che recepiscono i bisogni specifici del territorio. Un patrimonio ricco e che fa bene sperare per il futuro.
La giornata si è conclusa con una visita dei rappresentanti scolastici regionali alle strutture del Dipartimento della Protezione Civile – dalla Sala Situazione Italia, al Centro Funzionale Centrale, alla Rete Accelerometrica, al sistema di monitoraggio vulcanico – che ha consentito loro di approfondire da vicino l’operatività del Dipartimento in ordinario e in emergenza.
Il prossimo incontro, previso il prossimo 8 maggio, sarà occasione per un confronto allargato e di taglio operativo, per iniziare a disegnare insieme a rappresentanti delle protezioni civili regionali e degli uffici scolastici del Miur il progetto “La cultura è… protezione civile”.
Fonte: Sito del Dipartimento della Protezione Civile – Presidenza del Consiglio dei Ministri