L’Assemblea regionale e locale euromediterranea (ARLEM) è un’adunanza di rappresentanti eletti a livello locale e regionale dell’Unione europea e dei paesi mediterranei suoi partner. L’ARLEM è stata istituita nel 2010 dal Comitato europeo delle regioni (CdR), in collaborazione con le associazioni territoriali attive in questo ambito, per consentire ai rappresentanti eletti delle tre sponde del Mediterraneo di: rappresentare politicamente i loro enti locali e regionali, anche rispetto all’UE e all’Unione per il Mediterraneo (UpM) mantenere il dialogo politico e promuovere la cooperazione interregionale.
I paesi interessati sono Algeria, Albania, Bosnia-Erzegovina, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Marocco, Mauritania, Monaco, Montenegro, Palestina, Siria (partecipazione attualmente sospesa), Turchia, Tunisia. Partecipa anche la Libia ma in qualità di Stato osservatore.
La decima sessione plenaria dell’Arlem prende il via con una visita studio al parco tecnologico ‘La Cartuja’ di Siviglia: l’assemblea, infatti, si riunirà quest’anno nella capitale dell’Andalusia. La due giorni partirà con il passaggio nel sito che ospitò l’Expo nel 1992 e che oggi negli stessi padiglioni ospita oltre cento aziende, incubatori di startup e anche una delle sedi del Centro comune di ricerca Ue, fa da antipasto alla riunione vera e propria che si terrà domani. I principali temi trattati saranno il supporto all’imprenditoria e la cooperazione fra le due sponde del Mediterraneo realizzata con la ‘Iniziativa di Nicosia’.
“Io sono un sostenitore di questo tipo di collaborazione fra i Paesi mediterranei. Trovo che uno degli errori strategici che l’Unione europea spesso ha fatto sia avere un baricentro molto spostato verso il Nord” spiega il capo della delegazione italiana al Comitato europeo delle Regioni, Enzo Bianco. “Nel futuro bisogna intensificare di più questa azione e darle sempre concretezza discutendo di problemi comuni, come l’ambiente e la questione delle migrazioni – aggiunge Bianco – bisogna promuovere la logica di una collaborazione ‘one to one’: un comune europeo stringe un rapporto di partnership con un comune libico e lo aiuta a risolvere un problema. Questo significa concretezza”. Sul riutilizzo degli spazi urbani come ha fatto Siviglia con il sito dell’Expo ’92 (padiglione italiano compreso), Bianco parla poi di “modello ed esempio a cui forse anche Milano potrebbe guardare con attenzione”.