“Negli ultimi anni, l’Italia ha risparmiato 2 miliardi di euro in termini di riduzione delle importazioni di petrolio e gas e ha potuto evitare l’emissione di 18 milioni di tonnellate di CO2, grazie alle politiche per l’efficienza energetica. Occorre quindi continuare in questa direzione e riuscire a cogliere occasioni importanti come i fondi europei 2014-2020 che possono dare un contributo essenziale al raggiungimento degli obiettivi ambientali dopo la COP21, ma anche alla ripresa economica considerate le dimensioni delle risorse in gioco”.
Lo ha detto il presidente dell’Enea, Chicco Testa, intervenendo al convegno “Le politiche ambientali per lo sviluppo sostenibile dopo Parigi 2015”, nell’ambito del Forum PA in corso a Roma. A parere di Testa, “un progetto innovativo di riqualificazione delle aree urbane potrebbe integrare i fondi europei con risorse private e incentivi statali destinati a interventi strutturali e di efficienza energetica in edifici pubblici e privati. L’Enea – ha aggiunto – nel suo ruolo di Agenzia nazionale per l’efficienza energetica, ha come obiettivo il supporto al decisore pubblico nella predisposizione di misure operative per la promozione di interventi di miglioramento dell’efficienza energetica, il monitoraggio degli obiettivi nazionali di risparmio e la definizione di scenari di applicazione”. In Italia gli oltre 13 mila edifici pubblici consumano ogni anno 4,3 TWh di energia per una spesa complessiva di 644 milioni di euro. Di questi circa il 20% è quello più energivoro con un consumo pari a 1,2 TWh e una spesa di 177 milioni di euro. Secondo le stime Enea è possibile ridurre di oltre il 40% il consumo di questi edifici più inefficienti, con un risparmio pari a 73 milioni di euro, mettendo in campo interventi sull’involucro edilizio e sugli impianti, ma anche un cambio di comportamenti negli usi energetici.