Il conto della spesa per la protezione dell’ambiente (Environmental protection expenditure account – Epea) misura quanto spendono Famiglie, Imprese e Amministrazioni Pubbliche per acquistare servizi di protezione dell’ambiente, l’ammontare degli investimenti sostenuti da chi vende servizi di protezione ambientale e tutte le spese sostenute per realizzare attività in proprio, sono inclusi i trasferimenti netti verso il resto del mondo che rispondono a finalità ambientali. Le transazioni sono articolate secondo le classi (o raggruppamenti di classi) della Classificazione delle attività per la protezione dell’ambiente (Cepa):
- “protezione dell’aria e del clima”;
- “gestione delle acque reflue”;
- “gestione dei rifiuti”;
- “protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie”;
- “abbattimento del rumore e delle vibrazioni”;
- “protezione della biodiversità e del paesaggio”;
- “protezione dalle radiazioni, ricerca e sviluppo, altre attività”.
Oltre a distinguere il settore istituzionale che effettua la spesa, Amministrazioni Pubbliche, Imprese, Famiglie, il conto consente anche di identificare il ruolo rivestito da ciascun settore nel campo della salvaguardia ambientale:
- produttore di servizi ambientali;
- utilizzatore di beni e servizi ambientali;
- finanziatore delle spese ambientali sostenute da altri operatori (solo Pubblica amministrazione e Resto del mondo) o beneficiario di trasferimenti connessi alla tutela dell’ambiente.
Dal conto Epea si ricava l’aggregato della “spesa nazionale per la protezione dell’ambiente” definito come somma di:
- consumi finali di servizi di protezione dell’ambiente delle unità residenti;
- consumi intermedi di servizi di protezione dell’ambiente delle unità residenti (esclusione di quelli per la produzione dei servizi);
- investimenti fissi lordi per la realizzazione delle attività di protezione dell’ambiente;
- trasferimenti per la protezione dell’ambiente che non sono la contropartita dei precedenti aggregati, meno i finanziamenti da parte del Resto del mondo.
Il conto, elaborato secondo gli standard europei dei conti ambientali monetari, è coerente con i concetti e i princìpi dei conti nazionali (SEC 2010) e pertanto fornisce misure rapportabili agli aggregati macroeconomici quali Pil, investimenti, consumi intermedi e finali.
Le principali fonti informative utilizzate sono i conti economici nazionali, principalmente le tavole risorse e impieghi e i conti delle amministrazioni pubbliche per funzione, e le spese delle imprese per la protezione dell’ambiente rilevate attraverso le indagini SCI (Sistema dei Conti delle Imprese) e PMI (Piccole e Medie Imprese ed esercizio di arti e professioni). Con l’edizione di febbraio 2025, le serie sono state riviste in seguito alla introduzione di innovazioni e miglioramenti di metodi e fonti e incorporano i risultati della revisione generale dei conti nazionali di settembre 2024, concordata in sede europea a 10 anni dal passaggio al SEC 2010. Per effetto delle revisioni le nuove serie introdotte non sono confrontabili con le edizioni precedenti, disponibili nelle sezioni “Conti nazionali”, sottotema “Conti nazionali – versione 2014” e “Conti nazionali – versione 2019” di Istat Data.
Fonte: ISTAT