- Nel biennio 2023-24 gli espatri dei cittadini italiani (270mila, +39% rispetto al biennio precedente) e le immigrazioni dei cittadini stranieri (760mila, +31%) raggiungono il record degli ultimi 10 anni.
- I trasferimenti di residenza tra Comuni hanno interessato 1 milione 424mila individui in media annua, in calo dell’1,6% rispetto al 2021-22.
- I trasferimenti dal Mezzogiorno al Centro-Nord nel biennio 2023-24 sono stati 241mila, sulla rotta inversa 125mila, determinando una perdita di 116mila residenti nel Mezzogiorno.
- +10mila il saldo migratorio 2019-2023 dei giovani laureati di 25-34 anni grazie all’ingresso di laureati stranieri dall’estero, il saldo migratorio dei giovani laureati italiani è -58mila, quello degli stranieri +68mila
- 59mila il numero di immigrati stranieri nel biennio 2023-24 provenienti dall’Ucraina che si conferma il principale Paese di origine dei flussi
- 29 anni l’età mediana degli stranieri immigrati nel biennio 2023-24, 5 anni più giovani degli italiani rimpatriati
Questi i dati del Report pubblicato in questi giorni dall’ ISTAT, volendo “leggere i dati” ed arrivare a una sintesi descrittiva l’immigrazione sembra compensare il calo demografico, ma l’emigrazione giovanile dei laureati delinea uno scenario contraddistinto, sempre di più, da un vuoto di competenze con probabili ricadute complessive sulla produttività. Tuttavia, come andremo ad analizzare, le perdite di risorse e popolazione dovute allo scambio con l’estero possono essere compensate dai trasferimenti tra le ripartizioni del Paese.
Negli anni dal 2019 al 2024 la perdita complessiva di giovani laureati italiani nella classe 25-34 anni, a favore dell’estero, è di 42mila unità nel Nord, 13mila nel Centro e 25mila nel Mezzogiorno.
Ma nel Centro-Nord, il movimento di giovani italiani laureati in arrivo dal Mezzogiorno compensa il saldo negativo con l’estero, contenendo il saldo migratorio complessivo. Il Nord e il Centro, durante il quinquennio considerato, hanno registrato un saldo migratorio pari a 95mila e 12mila giovani italiani laureati nei confronti del Mezzogiorno. Al netto della perdita dovuta allo scambio con l’estero, il saldo migratorio complessivo degli italiani laureati diventa positivo nel Nord, traducendosi in un guadagno di 53mila giovani risorse.
Il Centro, grazie ai movimenti interni, recupera e limita la perdita di 1000 unità.
Nel Mezzogiorno il saldo migratorio negativo verso l’estero si accompagna a una dinamica interna negativa, che si traduce in una perdita di 107mila giovani laureati diretti verso il Centro-Nord, ne deriva una perdita complessiva di 132mila giovani risorse.
Scendendo al dettaglio territoriale, la regione che mostra il bilancio positivo più consistente è la Lombardia che, a fronte di una perdita di 16mila giovani qualificati diretti verso l’estero, ne guadagna 35mila grazie ai trasferimenti dalle altre regioni (+51mila) segue l’Emilia-Romagna, che guadagna 20mila giovani laureati residenti.
D’altro canto la regione che registra la perdita più elevata di giovani risorse è la Campania (-37mila) dove alla perdita dovuta agli scambi con l’estero (-7mila) si aggiunge anche la significativa perdita di giovani residenti laureati trasferitisi in altre regioni (-30mila).
Fonte: ISTAT