Nel 2017 le acquisizioni di cittadinanza italiana, dopo oltre un decennio di aumento, diminuiscono del 26,4% rispetto all’anno precedente, scendendo a 135.814 (erano quasi 185mila nel 2016). La Contrazione ha interessato le acquisizioni per residenza (-28mila) e per trasmissione dai genitori (-25mila). Crescono, invece, in termini assoluti e relativi, le acquisizioni per matrimonio (+4mila e +6,1%). Aumentano anche le acquisizioni per ius sanguinis per discendenza da avi italiani. La maggior parte delle acquisizioni di cittadinanza riguarda albanesi (27.112) e marocchini (22.645). Tra il 2013 e il 2017, quasi 636mila cittadini non comunitari hanno acquisito la cittadinanza; di questi, circa l’88% risulta ancora residente nel nostro Paese al primo gennaio 2018. Al primo gennaio 2018 risultano 3.714.934 i cittadini non comunitari regolarmente presenti in Italia, valore sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. Lo rileva l’Istat nell’ultimo report sui cittadini non Ue in Italia. I paesi più rappresentati sono Marocco (443.147), Albania (430.340), Cina (309.110), Ucraina (235.245) e Filippine (161.609). Per le prime tre collettività prosegue, tra il 2016 e il 2017, la diminuzione già osservata nel biennio precedente. La flessione più rilevante interessa quelle di più antico insediamento, provenienti da Paesi come il Marocco (-11.670 permessi) e l’Albania (-11.498). Inoltre al primo gennaio scorso le famiglie con almeno un cittadino non comunitario (con permesso di soggiorno valido) sono circa 1milione e 300mila. Le famiglie con intestatari del foglio di famiglia non comunitari sono più frequentemente unipersonali al Centro-Sud, mentre al Nord prevalgono le coppie con figli (32,3%).