La spesa media mensile per consumi delle famiglie residenti è stimata a 2.437 euro in valori correnti (2.328 euro nel 2020; +4,7%) ma la metà delle famiglie spende meno di 2.048 euro al mese. Crescono i divari territoriali, 728 euro tra Nord-ovest e Sud, 625 euro nel 2020. Dopo la contrazione del 2020, tornano ad aumentare i divari nella spesa tra le famiglie di soli italiani e quelle con uno straniero (590 euro in più, 477 nel 2020) e di soli stranieri (867 euro, 672 nel 2020).
Spesa per consumi delle famiglie in ripresa nel 2021, la stima della spesa media mensile delle famiglie residenti in Italia è di 2.437 euro in marcata ripresa (+4,7%) rispetto al 2020. Considerata la dinamica inflazionistica (+1,9% la variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale, NIC), la crescita in termini reali è un po’ meno ampia (+2,8%). Seppure accentuati, i progressi del 2021 non compensano il crollo del 2020: rispetto al 2019, infatti, la variazione in valori correnti ha ancora segno negativo (-4,8%).
Poiché la distribuzione dei consumi è concentrata nei livelli medio-bassi, la maggioranza delle famiglie spende un importo inferiore al valore medio, il 50% delle famiglie residenti in Italia ha speso nel 2021 una cifra non superiore a 2.048 euro (1.962 euro nel 2020).
La spesa non alimentare aumenta del 5,7% rispetto al 2020 (in media 1.967 euro mensili), l’aumento più elevato (+26,5%) si osserva per il capitolo Servizi ricettivi e ristorazione (100 euro mensili) che nel 2020 aveva subito un vero e proprio crollo (-38,9%), seguono abbigliamento e calzature (100 euro, +13,8% rispetto all’anno precedente; -23,3% nel 2020) e Trasporti (241 euro al mese, +10,8%, -24,6% nel 2020).
Per tutti e 3 i capitoli gli aumenti più marcati si osservano nel Nord-ovest (rispettivamente, +31,1%, +30,3% e +14,9%), dove nel 1° anno di pandemia si era registrato il calo dei consumi più ampio (-10,2%).
Cresce del 5,9% la spesa per Ricreazione, Spettacoli e cultura (99 euro mensili; -26,4% nel 2020), che, insieme a quella per Servizi ricettivi e di ristorazione, è la spesa che si mantiene più lontana dai livelli del 2019 (-22,7% la prima e -22,0% la seconda), su entrambi i comparti merceologici pesa la persistenza delle limitazioni alla socialità che, in misura meno ampia del 2020, ha caratterizzato il 2021.
Aumentano anche le spese per Servizi sanitari e spese per la salute (118 euro al mese, +9,0%), Mobili, articoli e servizi per la casa (112 euro mensili, +8,4%), altri beni e servizi (174 euro mensili, +3,9%) e per Abitazione, acqua, elettricità e altri combustibili, manutenzione ordinaria e straordinaria (912 euro al mese, +2,0%), in quest’ultimo caso a causa di una forte dinamica inflazionistica.
Tornano ad aumentare i divari territoriali
L’incremento delle spese delle famiglie è diffuso su tutto il territorio nazionale, ad esclusione delle Isole dove non si registra alcun aumento significativo, la crescita è più intensa nel Nord (+7,0% il Nord-ovest e +4,4% il Nord-est), seguito dal Sud (+3,9%) e dal Centro (+3,1%). I livelli di spesa più elevati, e superiori alla media nazionale, continuano a registrarsi nel Nord-ovest (2.700 euro), nel Nord-est (2.637 euro) e nel Centro (2.588 euro) mentre sono più bassi (inferiori alla media nazionale) nelle Isole (2.012 euro) e al Sud (1.971 euro). Nel 2021, nel Nord-ovest si spendono circa 728 euro in più del Sud, una differenza pari al 36,9% (33% nel 2020), mentre rispetto alle Isole il vantaggio del Nord-ovest in valori assoluti è di 688 euro (34,2% in più, a fronte del 29,6% dell’anno precedente).