Nel 2015 è aumentata la produzione nazionale dei rifiuti speciali (+2,4% rispetto al 2014) attestandosi a circa 132,4 milioni di tonnellate. I rifiuti speciali non pericolosi segnano un +2,3% (pari ad oltre 2,8 milioni di tonnellate), mentre i rifiuti speciali pericolosi crescono del 3,4% e sono pari a 300.000 tonnellate. A incidere maggiormente sull’andamento della produzione sono i rifiuti speciali non pericolosi del settore delle costruzioni e demolizioni (43,9%), mentre il contributo più significativo alla produzione di rifiuti speciali pericolosi è determinato dal settore manifatturiero (39,2% del totale), corrispondente a quasi 3,6 milioni di tonnellate. Sono questi i dati contenuti nella XVI edizione del Rapporto rifiuti speciali dell’Ispra, la pubblicazione che ogni anno fornisce il quadro dettagliato e aggiornato sul tema.
Dal Report emerge che nel 2015 i rifiuti speciali gestiti in Italia sono stati pari a 136 milioni di tonnellate, di cui 127,7 milioni (il 93,8%) non pericolosi e i restanti 8,4 milioni di tonnellate (il 6,2%) pericolosi. Rispetto al totale gestito, il recupero di materia, con il 65,1%, è la forma di gestione prevalente (88,6 milioni di tonnellate), seguita da altre operazioni di smaltimento come il trattamento chimico-fisico e biologico, raggruppamento preliminare e ricondizionamento preliminare (18,6 milioni di tonnellate). Appare significativo il dato relativo al recupero di materia, che rispetto al 2014 ha fatto registrare un aumento di oltre 5 milioni di tonnellate.
Nel 2015 le discariche destinate allo smaltimento dei rifiuti speciali sono diminuite di 28 unità (in riferimento all’anno precedente). A livello nazionale, i rifiuti speciali smaltiti in discarica sono 11,2 milioni di tonnellate: 9,9 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi e 1,3 milioni di tonnellate di quelli pericolosi. Il 2015 vede altresì una diminuzione del 2,9% rispetto al 2014 della quantità totale di rifiuti speciali esportata all’estero (in tutto 3,2 milioni di tonnellate, di cui 2,2 milioni di tonnellate sono non pericolosi, 955.000 tonnellate sono pericolosi); questi rifiuti in particolare provengono da impianti di trattamento e sono inviati principalmente in Germania. I rifiuti speciali importati da altri Paesi sono invece diminuiti del 6,6% e provengono soprattutto da Germania ed Ungheria.