A partire dalla primavera-estate di quest’anno la stima tendenziale delle emissioni dei gas serra ha visto un incremento rispetto ai dodici mesi precedenti, pari allo 0,8% a fronte di una diminuzione del Pil pari a 0,1% sul 2018. A dirlo è l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale che ha rilevato un gap tra l’andamento delle emissioni e la tendenza dell’indice economico, con un decremento del Pil associato ad una crescita delle emissioni di gas serra.
Da Bruxelles la Commissione europea ha proposto nuovi target di riduzione delle emissioni atmosferiche da raggiungere entro il 2030. Gli obiettivi devono essere raggiunti per mantenere il proposito di riduzione delle emissioni di gas serra a livello europeo di almeno 80% entro il 2050 rispetto al 1990. Il punto d’arrivo fissati dalla Commissione per il 2030 prevede una riduzione delle emissioni totali del 40% rispetto al 1990, l’aumento dell’energia da fonti rinnovabili al 27% del consumo finale e il risparmio del 30% di energia attraverso l’aumento dell’efficienza energetica. Ancora oggi gli obiettivi menzionati e la ripartizione di quelli nazionali sono oggetto di dibattito negoziale. Come per il 2020 l’anno di riferimento per i target dei singoli Paesi sarà il 2005.