Nell’anno 2018 i morti causati dal dissesto geo-idrologico sono stati 38, due i dispersi, 38 i feriti e tra sfollati senza tetto, oltre 4.500 in 134 Comuni distribuiti in 19 regioni. Un bilancio di molto superiore alla media calcolata negli ultimi cinque anni. Le regioni più colpite sono quelle del Sud, in particolare, Sicilia e Calabria.
Il Rapporto contiene elenchi, statistiche, analisi e descrizioni degli eventi geo-idrologici che hanno causato danni diretti alla popolazione, comprensivi di mappe e statistiche relative agli eventi fatali avvenuti negli anni precedenti. “Nel corso del 2018, soprattutto nella seconda metà dell’anno, si sono verificati degli eventi molto intensi che hanno causato un elevato numero di vittime. Basti pensare alla piena improvvisa che in agosto ha stravolto le gole del Raganello in Calabria, con 10 vittime e 11 feriti. Sempre in Calabria, nei primi giorni di ottobre, durante un nubifragio hanno perso la vita una giovane mamma e i suoi due bimbi”, ricorda la ricercatrice Paola Salvati del Cnr-Irpi. “Tra il 1 e il 5 novembre la Sicilia è stata interessata da gravi fenomeni alluvionali, il 3 novembre si sono registrati gli effetti peggiori: tutti i bacini dell’agrigentino e del palermitano centro-occidentale sono andati in piena. A Casteldaccia, dove due famiglie, in totale nove persone tra adulti e bambini, sono rimaste bloccate al piano terra di una villetta costruita nei pressi del fiume, e sono annegate a causa dello straripamento del fiume Milicia”.
I dati del 2018 sono i più gravi registrati negli ultimi cinque anni. “L’anno appena trascorso in termini di vittime a causa del dissesto geo-idrologico è stato molto sopra la media”, commenta il direttore del Cnr-Irpi, Fausto Guzzetti. “Considerando la serie storica 2000-2018 hanno perso la vita in totale 438 persone, 23 di media annua. Il triste primato delle vittime è del 2000 (54 morti e 7 dispersi), seguono il 2009 (50 morti e 6 dispersi), il 2011 (44 morti) e il 2018 (38 morti e 2 dispersi). Un bilancio pesante, specialmente perché le persone spesso perdono la vita in circostanze evitabili. Servirebbe maggiore prevenzione, rendendo i cittadini consapevoli dei rischi a cui sono soggetti, ponendo più attenzione alle criticità del territorio, e osservando rigorosamente norme e vincoli di edificabilità”.
Rapporto periodico sul rischio posto da frane e inondazioni alla popolazione italiana per l’anno 2018
Report quinquennale 2014-2018