Undici tra le grandi città italiane sono in deflazione, con tassi annui d’inflazione sotto lo zero a novembre. Lo rileva l’Istat, mappando capoluoghi e centri con più di 150 mila abitanti. La riduzione più forte dei prezzi si registra a Bologna (-0,7%), seguita da Padova, Palermo, Catania, Perugia, Cagliari, Bari, Verona, Venezia, Modena ed Aosta. Nel dettaglio a Padova scendono dello 0,4%, a Catania e Palermo dello 0,3%, si fermano a -0,2% Perugia, Cagliari, Bari e Verona, più contenuta la flessione, a -0,1%, a Modena, Aosta e Venezia. Ad ottobre le grandi città in deflazione erano sette, quindi quattro in meno rispetto a novembre. Sul rallentamento dell’inflazione a novembre pesa la fine dell’Expo, la kermesse milanese si è infatti chiusa ad ottobre. L’evento aveva contributo nei mesi precedenti a rialzare i prezzi e con la sua conclusione i listini si sono subito sgonfiati. L’Istat addita tra i principali responsabili della frenata proprio il settore alberghiero e della ristorazione, sottolineando il «marcato» arretramento dei prezzi a Milano, con effetti anche su base nazionale. I prezzi, su base annua, del cosiddetto carrello della spesa (prodotti alimentari, per la cura della casa e della persona) passano a novembre al +1,3%, dal +1,5% di ottobre. Lo rileva l’Istat, confermando le stime già diffuse. Nonostante il rallentamento resta invariata e ampia la forbice rispetto al tasso d’inflazione generale (+0,1%). Un divario dovuto principalmente ai beni energetici (non compresi nel carrello della spesa e in forte ribasso).