Gli ultimi focolai stanno per essere spenti dai vigili del fuoco che lavorano incessantemente da tre giorni. L’incendio, divampato lo scorso venerdì nel deposito dell’azienda di smaltimento dei rifiuti Eco X sulla via Pontina Vecchia, ha generato una densa nube nera che fa temere ripercussioni sulla salute dei consumatori.
Intanto l’Arpa ha diffuso i dati relativi alla qualità dell’aria a Pomezia: sabato i livelli di pm10 nell’aria nelle immediate vicinanze dell’incendio sulla Pontina erano più alti di quasi il triplo rispetto alla soglia di rischio. La Procura di Velletri ha disposto il sequestro dell’impianto della ditta Eco X e ha incaricato l’Arpa di verificare il grado di diossina eventualmente sprigionatosi nell’aria e disposto verifiche sulle fibre di amianto eventualmente liberatesi nell’aria. La procura di Velletri ha anche avviato accertamenti per verificare la regolarità dell’operato dell’azienda rispetto alle autorizzazioni che aveva ottenuto.
Nel dettaglio, il 5 maggio la concentrazione di pm10 era pari a 130 microgrammi per metro cubo, quando il limite fissato e’ di 50 microgrammi.
Il dato relativo al 5 maggio, comunica il Comune di Pomezia, si riferisce ad un campionamento effettuato a partire dalle ore 13,30 e terminato alle ore 24,00 e pertanto rappresenta una media della concentrazione del PM10 riferita a 10 ore e mezza. Il campionamento di ieri invece, come previsto dalla normativa, è riferito a una media sulle 24 ore. I valori rilevati, sottolinea ancora il Comune, sono “analoghi ai valori registrati nel centro urbano di Roma nei periodi invernali di maggiore criticità”.
Entro giovedì dovrebbero essere disponibili i dati sul grado qualitativo di inquinamento dell’aria, ovvero la natura delle concentrazioni di polveri, e venerdì ci sarà un vertice in procura per un punto della situazione.
Per la Coldiretti di Roma è ora emergenza anche per le aziende agricole della zona, che comunque sarebbero pronte a distruggere i raccolti: “nel territorio di circa 4mila ettari in cui vige il divieto di raccolta degli ortaggi e di pascolo degli animali, ci sono oltre 150 aziende agricole che vivono un momento di grande difficoltà: per loro è vera emergenza. È fondamentale quindi che vengano attivate le procedure per il rimborso dei danni”, spiega David Granieri, presidente dell’associazione di Roma e Lazio, che aggiunge: “Siamo pronti a distruggere i raccolti, pronti dunque a perdere il reddito delle coltivazioni che risulteranno contaminate e che comunque insistono nel raggio dei cinque chilometri di fascia di interdizione che delimita il territorio compromesso dal rogo”. Ma poi aggiunge: “A fronte del nostro impegno assoluto e totale nel collaborare con le istituzioni sanitarie alla tutela della salute dei consumatori, chiediamo attenzione e celerità nella predisposizione delle procedure per il ristoro degli ingenti danni subiti dalle aziende agricole e dagli allevamenti insediati nel comprensorio interdetto”.
Il Comune, dal canto suo, è pronto a costituirsi parte civile “Se dovesse instaurarsi un processo a carico di eventuali responsabili dell’accaduto – ha dichiarato il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci – il Comune di Pomezia si costituirà parte civile per ottenere il risarcimento di eventuali danni ambientali, alla salute pubblica e di immagine. Siamo certi che gli organi competenti lavoreranno al meglio al fine di tutelare la nostra Città e i nostri concittadini”.
Intanto le scuole resteranno chiuse, in via precauzionale, anche domani.