Si è aperto ieri, all’Università di Macerata, il Festival della Soft Economy. Ha dato il via all’evento l’incontro sulla Cina ‘Ambiente e cultura sulla nuova via della seta’. Una tre giorni di convegni e tavole rotonde che proseguirà sino al 6 luglio, promossa dalla Fondazione Symbola e dal Consorzio Aaster in collaborazione con Comune di Macerata, le Università di Camerino e di Macerata, l’Istituto Confucio e il China Center. Agli organizzatori e ai partecipanti è arrivato anche il messaggio del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che ha sottolineato come “vincere le sfide della globalizzazione vuol dire anche scommettere positivamente sulla propria identità”.
Tradizionalmente, il Festival anticipa il Seminario Estivo di Symbola: il 7 e l’8 luglio, al Teatro Comunale di Treia (Mc), organizzato dalla Fondazione Symbola insieme a Unioncamere, Camera di commercio di Macerata, Regione Marche e Città di Treia e con il patrocinio dei ministeri della Cultura, dell’Ambiente, dell’Agricoltura e Affari Esteri.
Giunto alla XV edizione, quest’anno il Seminario è dedicato a “Il senso dell’Italia per il futuro”. “Il tema– spiega il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci – allude ai molti futuri possibili, che possono diventare realtà mobilitando i talenti e le energia migliori del Paese. E a chiedersi quale sia quello che scegliamo e come sia in grado di dare risposte ai problemi del paese che sappiamo essere grandi: disoccupazione, diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza, corruzione, burocrazia spesso soffocante. Abbiamo cominciato ragionando sul ruolo della cultura e dell’ambiente nella nuova Via della Seta e nella sfida climatica. A partire dallo straordinario ponte tra i due Paesi rappresentato dalla storia e dell’eredità di Padre Matteo Ricci”.
A Treia si parlerà di ricostruzione, rigenerazione dei territori, di Appennino, delle montagne del Mediterraneo, di sviluppo sostenibile e di progetti per il Padiglione italiano alla Biennale di Architettura del 2018. La chiusura del Seminario Estivo sarà dedicata al made in Italy, alla ricostruzione post-sisma, alla green economy, all’innovazione e, ancora, al futuro. Termine forse abusato di questi tempi, ma che è sempre bene tenere a mente.