Il termine saldo dell’Imu/Tasi scade oggi. Circa 25 mln di proprietari d’immobili diversi dall’abitazione principale dovranno versare 10,3 miliardi per un totale annuo di 20,5. Cifre e dati contenuti nel Rapporto 2019, elaborato dal Servizio Politiche Territoriali della Uil. Il costo medio complessivo dell’IMU/TASI su una seconda casa, ubicata in un capoluogo di provincia si aggirerà intorno ai 1.070 euro (535 euro da versare con la rata di dicembre) con punte di oltre 2 mila euro nelle grandi città.
Prendendo in considerazione i costi dell’IMU/TASI sulle prime case cosiddette di lusso (abitazioni signorili, ville e castelli), sempre ubicate in un capoluogo di provincia, il costo medio sarà di 2.610 euro annui (1.305 euro per il saldo di dicembre), con punte di oltre 6 mila euro. Chi possiede una seconda pertinenza dell’abitazione principale della stessa categoria catastale (cantine, garage, posti auto, tettoie) verserà l’IMU/TASI con l’aliquota delle seconde case, con un costo medio annuo di 56 euro (28 euro a saldo), con punte di 110 euro annui.
Le scadenze per il pagamento sono fissate, per quest’anno, lunedì 16 Dicembre. Si tratta della seconda rata dell’IMU TASI, visto che l’acconto è stato già versato nella prima scadenza di Giugno. Chi è tenuto a pagare? Lo sono:
-tutti i proprietari d’immobili ubicati sul territorio italiano
-tutti coloro che risultano essere titolari di diritti reali di godimento su beni immobili.
Sono esenti dal pagamento i titolari dell’abitazione principale (la prima casa), e l’esenzione dell’imposta comunale è prevista anche sui terreni agricoli situati nelle aree montane. Prima del versamento, è consigliabile verificare sul sito del Ministero dell’Economia o del proprio Comune se siano state apportate modifiche alle aliquote e, in generale, ai regolamenti. La media dell’aliquota applicata per le seconde case tra IMU e TASI ammonta al 10,4 per mille. In molti Comuni (480 municipi di cui 18 città capoluogo di provincia) è in vigore “l’addizionale TASI”, fino a un massimo dello 0,8 per mille, introdotta per finanziare negli scorsi anni le detrazioni per le abitazioni principali, così da portare in questi Comuni l’aliquota fino all’11,4 per mille.