L’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha pubblicato le Linee Guida definitive per la redazione degli Studi di Impatto Ambientale (SIA) relativi agli impianti agrivoltaici e fotovoltaici. L’obiettivo primario è fornire ai progettisti uno strumento tecnico-metodologico che consenta di elaborare SIA più completi e ben strutturati, garantendo così una velocizzazione dei processi di permitting ambientale.
Le nuove direttive rispondono alla necessità emersa in seno alla Commissione Tecnica di Valutazione d’Impatto Ambientale (CTVA) del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che spesso riceve documentazione carente per i progetti di Fonti Energetiche Rinnovabili (FER). Studi di Impatto Ambientale completi comporteranno automaticamente meno richieste di integrazioni, meno condizioni ambientali e, di conseguenza, una fase di valutazione più rapida.
L’Innovazione: più dettaglio per la valutazione
Il documento si articola come un riferimento tecnico-scientifico dettagliato, che servirà anche da base per la piattaforma web che il MASE sta sviluppando per la redazione dei SIA. L’elemento innovativo consiste nell’aver collegato ogni tematica ambientale (come biodiversità, suolo, geologia, acque, clima, rumore e paesaggio) a una serie di informazioni di dettaglio (parametri, indici, indicatori) che i proponenti devono obbligatoriamente includere.
Queste informazioni sono essenziali per tre obiettivi principali:
- una corretta caratterizzazione dell’area in cui si inserisce il progetto;
- una precisa valutazione degli impatti che l’opera può causare, con le relative misure di mitigazione e compensazione;
- l’elaborazione di un completo Progetto di Monitoraggio Ambientale (PMA).
Priorità alle aree degrade e analisi delle alternative
Le Linee Guida richiamano i principi normativi in materia di Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), ribadendo la necessità di valutare gli impatti cumulativi e di analizzare attentamente le alternative progettuali presentate dal proponente, inclusa l’alternativa “zero” (non realizzare l’impianto).
In linea con gli indirizzi nazionali, il documento sottolinea l’importanza di:
- Selezionare siti idonei: l’analisi delle alternative per la dislocazione dei pannelli deve privilegiare aree già compromesse, al fine di limitare l’utilizzo di suoli agricoli o naturali.
- Aree privilegiate: sono da considerare prioritariamente l’installazione in Siti di Interesse Nazionale (SIN) che richiedono bonifica, aree industriali, cave dismesse e discariche chiuse.
- Tutela agroalimentare: nel caso di presenza di produzioni agroalimentari di pregio (IGP, DOP, IGT), è obbligatorio considerare alternative progettuali che individuino aree caratterizzate da minore valore produttivo.
Fonte: ISPRA