Lunedì in tv il film “Il Sindaco Pescatore” che racconta la storia di Angelo Vassallo. In anteprima, sarà proiettato venerdì 5 febbraio, presso il cinema Barberini di Roma. All’anteprima è prevista la presenza fra gli altri del presidente del Senato Pietro Grasso.
Tratto dall’omonimo libro “Il Sindaco Pescatore” scritto da Dario Vassallo e Nello Governato, edito da Mondadori, il film prodotto da Solaris Media e Rai Fiction, con la regia di Maurizio Zaccaro e la sceneggiatura di Salvatore Basile, racconta la storia e l’operato di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica barbaramente ucciso il 5 settembre 2010 con nove colpi di pistola mentre rincasava. Ad interpretare Angelo Vassallo è Sergio Castellitto, insieme a lui, tra gli altri nomi illustri del cast, c’è l’attore Renato Carpentieri nei panni di Gerardo Spira, il fedelissimo segretario comunale ai tempi dell’amministrazione Vassallo.
“Il film per Angelo – spiega Dario Vassallo, presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore – vuole essere un omaggio a chi si è impegnato fino alla morte per cambiare il destino di un territorio e del proprio Paese. È dedicato a Lorenzo Rago, il sindaco di Battipaglia scomparso nel buio di una fredda notte invernale del ’53, nel pieno delle sue funzioni, e a Marcello Torre, il sindaco di Pagani ucciso dalla camorra l’11 dicembre 1980. Lorenzo, Marcello ed Angelo sono stati tre sindaci che hanno provato a trasformare il territorio della provincia di Salerno da terra di briganti a terra di legalità e di uomini onesti.”
“Questi tre sindaci – continua Vassallo – vestiti dalla volontà del popolo ci hanno insegnato che al di là della linea che congiunge il mare con il cielo ci sono i sogni: il nostro è che si possa costruire un Paese migliore, dove regni la legalità e l’onestà. In questi anni il nostro sogno è stato condiviso dalla società civile, da migliaia di giovani, da centinaia di amministratori che hanno sposato i valori della nostra Fondazione. La fiction ‘Il Sindaco Pescatore’, voluta e cercata da me e mio fratello Massimo, è ricca di emozioni e serve a scuotere le coscienze di chi non ha sentito nove colpi di pistola, di chi ha contrastato il cammino della Fondazione Vassallo”.